Oggi il quarto incontro del ciclo “Se vuoi la pace prepara la pace”
“Buon Pomeriggio, saluto e ringrazio i rappresentanti delle confessioni religiose per la loro presenza, un segnale forte e potente in questo momento drammatico, e poi i relatori che saranno via via presentati, non mi dilungo nei saluti e nei ringraziamenti perché il tempo è tiranno ed invito tutti a “dare per fatti” i saluti e arrivare al cuore degli interventi. Mi permetto solo di ringraziare per la presenza L’Onorevole Beatrice Covassi, Vicepresidente commissione controllo del Parlamento europeo, e tutti i dipendenti dell’amministrazione per la loro disponibilità e collaborazione: Elisabetta, Lorenzo, Alessandro, Massimiliano.
Questo di oggi è il quarto incontro ed ha per titolo “Abbattere i muri e costruire i ponti. Esperienze e prospettive di convivenza e fraternità a Firenze”.
Fa parte dei quattro incontri promossi dal Consiglio comunale sotto il titolo generale “Se vuoi la pace prepara la pace” insieme a tante associazioni, fondazioni, enti, partiti ma anche singoli cittadini che hanno chiesto al Consiglio comunale di promuovere INSIEME percorsi di pace e per interrompere questa assuefazione ad accettare la guerra come soluzione.
Tra queste anche la Scuola Fiorentina di Alta Formazione per il Dialogo Interreligioso e Interculturale, che ringrazio, e con la quale abbiamo organizzato l’incontro che vuole provare, partendo dall’esperienza maturata in tanti anni di dialogo interreligioso in città, che mai si è fermato anche nei momenti più bui e difficili, ad allargarsi al dialogo politico e sociale, verso la ricerca della via della pace; poiché esso è alla base della convivenza civile di una moderna e complessa comunità politica, quale noi siamo.
Voi sapete che la comunità ebraica di Firenze per voce del Presidente Fink, ha manifestato con una lettera, il proprio disappunto per il convegno del 24 u.s. che ha generato una forte discussione all’interno del Consiglio comunale e in città, a dimostrazione di quanto sia articolato parlare della situazione in Medio Oriente. Come Presidente del Consiglio comunale sento la necessità di tenere insieme la città, promuovendo il dialogo ed il rispetto reciproco, esattamente il principio che ha ispirato prima la fiaccolata verso San Miniato e poi questi incontri. Le parole dure della comunità ebraica sono legittime, insieme, però, penso che siano proprio le istituzioni a doversi far carico delle discussioni anche le più difficili e delicate, senza paura. Vorrei condividere con tutti voi, che non è in discussione l’esistenza dello Stato di Israele, così come la necessità del riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina ed il diritto all’autodeterminazione dei popoli. È altrettanto evidente il riconoscimento dell’unicità, a monito per tutta l’umanità, del genocidio e l’Olocausto degli ebrei, e quanto attualmente in atto in Palestina non può lasciare le nostre coscienze indifferenti: siamo di fronte ad una catastrofe umanitaria terribile, la città di Firenze è per la pace, per il riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo e del diritto internazionale, altrimenti tutto è legittimo. Chiediamo subito, tutti insieme, lo Stop alle azioni militari, la liberazione degli ostaggi, il soccorso umanitario alla popolazione stremata e il disarmo dei terroristi. Poi l’avvio di un percorso serio di stabilizzazione dell’area con il sacrosanto diritto alla vita dei due popoli, con rappresentanti politici che possano assicurare una reale prospettiva di pace e di reciproco riconoscimento, e la città di Firenze può offrirsi per svolgere questo ruolo.
Con l’incontro di oggi, vorremmo provare però a stare sulla città, ripercorrere la storia di questa esperienza di dialogo, individuare le prospettive, i bisogni e conoscere alcune realtà cittadine che lavorano su questo tema per favorire l’inclusione e la coesione sociale, per costruire processi che rendano sempre più umana la convivenza, per far crescere una più diffusa responsabilità civica, per una comunità pacifica e multiconfessionale.
Il nostro titolo generale “Se vuoi la pace prepara la pace” rimanda ai convegni promossi da Testimonianza negli anni 80, convegni nei quali Padre Balducci, offriva un contributo originale e di grande respiro nell’elaborazione di un’autentica cultura della pace.
Sulle religioni Padre Balducci afferma senza mezzi termini:
“O le religioni riescono a dare un messaggio che sia significativo per questo bisogno di salvezza dell’uomo oppure esse rifluiscono, per una specie di bisogno di sicurezza, verso forme sempre più tradizionali e fanatiche... le religioni o si convertono, misurandosi con queste attese dell’uomo, oppure diventano i luoghi ideologici della paura del futuro.”
Infine, il titolo “abbattere i muri costruire i ponti” ovviamente è del Sindaco La Pira, che traccia una via, una speranza; sentite cosa scrive nel 1955: “Perché non sperare? Non sperare nella pace di questa grande famiglia umana che è la famiglia di Dio; la famiglia del comune Padre celeste! Da Lui creata, da Lui amata, da Lui redenta, a Lui per tutta l’eternità, destinata. Si sa: la speranza è, in un certo senso un'avventura ed un rischio: ma forse che, per il rischio di perdere la semente il contadino smette di seminare? C’è una fede, nel suo gesto di seminatore: la fede nel mistero di creazione e di amore che la terra serba nel suo seno”.
Buona semina a tutti noi”.
Luca Milani, Presidente del Consiglio comunale di Firenze