“Come ogni anno, anche in questi giorni Fiorenze ha celebrato, con diverse iniziative la data simbolica del 27 gennaio, giornata della Memoria, che ricorda l’apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz e, in generale, tutte le vittime dello sterminio e della deportazione nazifascista.
È una giornata di grande importanza – ha detto nel corso di una comunicazione in Consiglio comunale la consigliera del Partito Democratico Alessandra Innocenti – doverosa non solo sotto l’aspetto del ricordo ma, soprattutto, della comprensione e della conoscenza.
Parliamo di una delle pagine più terribili e drammatiche della storia mondiale, maturata proprio nel cuore dell’Europa, nel cuore della modernità e, per molti aspetti, della civiltà.
Continuare ad interrogarsi su come tutto ciò sia potuto accadere – ha continuato Alessandra Innocenti – è indispensabile non solo per capire il passato, ma perché le nostre società possano mantenere e sviluppare gli antidoti culturali, politici e sociali sull’indifferenza, la normalità, la superficialità di tanti, troppi.
Come fu allora.
Firenze e i suoi cittadini hanno pagato un prezzo altissimo per la follia razzista, antisemita e totalitaria del nazifascismo.
Sono soddisfatta per le molte iniziative che negli anni sono state prese in città, due mi paiono particolarmente utili e significative.
Mi riferisco al rilievo che via via ha assunto il Binario 16 da dove partivano i treni che portavano le persone nei campi di sterminio. Binari da dove adesso partono adesso treni usati per viaggi, divertimento e lavoro e l’apposizione, iniziata a Firenze nel gennaio 2020, delle pietre d’inciampo per ricordare le vittime delle deportazioni attraverso questi simboli, monumenti che possiamo ritrovare nelle nostre strade e piazze, nella nostra quotidianità e che ci obbligano a ricordare, a far inciampare la nostra memoria, ad impedirle di ignorare o dimenticare.
Con le ultime 28 pietre apposte nei giorni scorsi a Firenze, la nostra città ha ormai 101 pietre d’inciampo.
101 storie di deportati: uomini e donne, bambini e bambine collocate davanti ad edifici dove queste persone vissero e furono catturate e che ricordiamo con il loro nome, data di nascita, luogo di deportazione e morte.
Il binario 16 e le pietre d’inciampo sono per tutti un incontro casuale che invita a riflettere.
Ma possono anche essere un percorso da ricercare e organizzare come itinerario culturale, ideale e storico per sviluppare coscienza e conoscenza proprio a partire dalla quotidianità di quelle persone.
Penso in particolare a quanto potrebbero fare le scuole in questa direzione organizzando anche gite specifiche ma anche i familiari che hanno condiviso con tutti noi i dolori e i loro ricordi. Liliana Segre ne è un esempio.
Il 27 gennaio è una data simbolo ma credo che con i nostri comportamenti, possiamo far diventare il 27 giugno tutti i giorni. Ma non solo.
Sono certa – ha concluso la consigliera del PD Alessandra Innocenti – che l’Amministrazione comunale continuerà a lavorare per produrre memoria e consapevolezza su questi temi, sviluppando ulteriormente queste iniziative e trovando modalità ed i modi migliori e più efficaci per non dimenticare. E voglio ringraziare le associazioni e l’Istituto Storico della Resistenza che ci aiutano a ricordare”. (s.spa.)