“Sabato 7 settembre a Lucca si è svolto il Toscana Pride al quale io ho convintamente partecipato.
Il governo nazionale e, purtroppo, anche alcune amministrazioni comunali continuano a mandare segnali allarmanti e sempre più discriminatori nei confronti della comunità LGBTQIA+; mi riferisco ad esempio – spiega il consigliere del Partito Democratico Andrea Ciulli – al recente attacco da parte di senatori e ministri al centro sanitario presso l’ospedale di Careggi che si occupa di percorsi di affermazione di genere, punto di riferimento in questa specializzazione per l’ Italia intera; mi riferisco a personaggi pubblici che scrivono libri deliranti e si arrogano il diritto di definire cosa sia “normale” o meno e finiscono per essere eletti al parlamento europeo; mi riferisco ancora all’atteggiamento discriminatorio da parte della ministra della Famiglia e Pari Opportunità nei confronti delle Famiglie Arcobaleno, che spesso sono oggetto di pregiudizi sociali e devono affrontare anche carenze legislative e ostacoli burocratici sempre maggiori. A farne le spese sono i bambini e le bambine, figli che purtroppo non hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità di tutti gli altri e che sono spesso oggetto di scherni, di bullismo e di discriminazioni da parte dei coetanei e, talvolta, anche degli adulti.
Per evitare che questo, e molto altro, continui ad accadere è importante promuovere l’educazione all’inclusività nelle scuole e nelle comunità, insegnando ai bambini a rispettare le diversità e a combattere i pregiudizi.
Questo – continua il consigliere PD Andrea Ciulli – si fa anche attraverso il Pride e attraverso la sempre maggiore partecipazione a questa manifestazione, che rende visibili le persone LGBTQ+ e le loro storie, contribuisce a sfatare i pregiudizi e a creare un’opinione pubblica più informata. La visibilità aiuta inoltre a far sì che le persone LGBTQ+ siano riconosciute come cittadini a pieno titolo, con gli stessi diritti e le stesse opportunità di tutti gli altri e favorisce la creazione di comunità inclusive e solidali, dove tutti e tutte possono sentirsi accolti e supportati.
Il Comune di Firenze, la Regione Toscana sono stati presenti e lo sono ogni giorno per affermare e lottare per il semplice diritto di TUTTI e TUTTE di amare. Non ci siano amori, famiglie, persone, bambini e bambine di serie A e di serie B, lo ha dimostrato concretamente la sindaca due giorni fa, firmando il riconoscimento dello status di genitore per una coppia omogenitoriale”. (s.spa.)