Approvata risoluzione dal Consiglio comunale per mantenere le associazioni del terzo settore escluse dal regime IVA

Luca Milani (Capogruppo PD): “Risoluzione Presentata da tutti i Capigruppo. Tutto il Consiglio comunale ha votato a favore. Grande soddisfazione per un atto che invieremo al Governo e alla Commissione europea”

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, la risoluzione, firmata dai capogruppo, per tenere fuori regime dal campo IVA le prestazioni mutuali degli enti del Terzo Settore.
“Dal 1° gennaio 2025, infatti – spiega il capogruppo PD Luca Milani – entrerà in vigore il nuovo regime IVA per il terzo settore che cancella l’esclusione dal campo IVA delle attività mutuali svolte dagli enti non commerciali equiparando, in sostanza, la solidarietà al commercio. Gli enti del terzo settore sostengono le proprie attività sociali con l’autofinanziamento e la condivisione delle spese e l’equiparazione di queste attività alla vendita lede l’effettivo esercizio della libera partecipazione delle persone, specie di quelle meno abbienti.
Dal 1° gennaio 2025 le entrate istituzionali degli enti del terzo settore diventeranno commerciali ma esent Iva e, conseguentemente, gli enti del terzo settore non commerciali, non potendo pagare l’imposta saranno comunque costretti a dotarsi di Partita Iva e ad assolvere così una notevole serie di adempimenti burocratici e amministrativi, particolarmente gravosi e difficilmente sostenibili.
Lo stesso Forum nazionale del terzo settore ha rivolto un appello al Governo e alle istituzioni in vista della discussione della nuova legge di bilancio. “È un valore sociale, non vendita: no alla partita IVA per le attività sociali del terzo settore”.
L’atto, che con soddisfazione tutto il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità – conclude Luca Milani – chiede al Governo di adottare una soluzione normativa che mantenga per il terzo settore il regime di esclusione IVA e che tenga conto della specificità delle attività associative non commerciali in modo da preservare il contributo insostituibile che il terzo settore apporta alle comunità. Di farsi promotore presso le istituzioni europee per la revisione della direttiva IVA 2005/112/CE”.
L’atto verrà inoltrato alla Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’economia e delle finanze, alla presidente della Commissione europea, alla presidente del Parlamento europeo, al Forum nazionale del terzo settore. (s.spa.)

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