Asciuti (Lega), Draghi e Cellai (FdI): "La Sindrome di Down misura la nostra civiltà"

“Stimolato dalla Giornata mondiale sulla Sindrome di Down (21 marzo) - dichiara il consigliere della Lega Andrea Asciuti - ho presentato in Comune una risoluzione ed un Question Time. Bisogna cambiare la prospettiva, le persone Down non sono un problema ma al contrario una risorsa, una gioia, come ogni nuova persona che nasce in questo mondo”.
“Nella risoluzione - continua - chiediamo all’Amministrazione di attivarsi presso la Regione e il Governo per avere più informazione e assistenza ai genitori; successivamente, nei confronti dei bambini Down, c’è bisogno di assistenza e di percorsi di integrazione. Da queste attenzioni o dalla mancanza di queste attenzioni si misura il grado della nostra civiltà.
Anche l’integrazione dei ragazzi Down nelle attività sportive deve essere un tema centrale. Ho ricevuto lamentele da parte di alcuni genitori, perché i loro figli disabili non possono partecipare a tutte le attività sportive che vengono proposte ai nostri ragazzi. Questo è intollerabile. Domando all’Amministrazione interventi concreti in favore di questi ragazzi, di modo che anch’essi possano praticare lo sport; sarà un’occasione - conclude Asciuti - per insegnare agli altri ragazzi come ci si debba comportare con le persone disabili”.

“Regione e Comune intraprendano una strada per sostenere e incentivare una società sempre più inclusiva con quelle persone che da sole non ce la farebbero” dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi che ha presentato insieme al collega Jacopo Cellai una mozione che impegna il sindaco e la giunta ad attivarsi anche con la Regione per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down e garantire maggiore sostegno alle persone e alle loro famiglie.

"Domani, 21 marzo - ricordano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni - si celebra la Giornata mondiale sulla sindrome di Down: il compito della politica è quello di aiutare coloro che da soli soccomberebbero agli ostacoli e alle difficoltà di cui la società odierna è satura; l'attenzione verso queste persone svantaggiate e le loro famiglie non deve scemare al termine del 21 marzo ma ogni giorno bisogna sforzarsi affinché nel mondo della scuola, dello sport e del lavoro, si ricordi che chi soffre della sindrome di Down non ha colpe e non perché ha un cromosoma in più è da noi diverso nei diritti”. (fdr)

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