Queste le dichiarazioni della presidente della Commissione Istruzione, Formazione, Lavoro Beatrice Barbieri
“Difficile situazione si prospetta per l’anno scolastico 2024/2025, con una precarietà tra gli insegnanti che rischia di toccare livelli allarmanti, con il rischio di raggiungere la cifra record di 250.000 supplenze.
In molte scuole la presa di servizio dei docenti non è ancora avvenuta, con disagi per gli istituti, per gli insegnanti, per le famiglie. Pochi giorni fa i quotidiani nazionali riportavano l’emergenza relativa alle cattedre sul sostegno. Un inizio d’anno all’insegna dell’incertezza e della frustrazione, che rischia di ripercuotersi negativamente sulla qualità dell’insegnamento, sulla continuità didattica e sul diritto allo studio degli studenti”.
A ciò si aggiungeranno gli effetti della misura prevista dal DL 71 che estende il termine per le immissioni in ruolo derivante dalle graduatorie concorsuali fino al 31 dicembre 2024 e che ha generato grande incertezza. Questo significa che attualmente questi posti sono occupati da supplenti con incarichi brevi che, se in base all’algoritmo troveranno un incarico più lungo altrove, potrebbero decidere di lasciare, incidendo direttamente sulla continuità didattica”.
“Se si volesse portare il livello di precariato a livello regolare, si stima che occorrerebbe stabilizzare più di 100 mila supplenti precari per una spesa complessiva di circa 600 milioni di euro. Peraltro, nonostante gli idonei delle procedure concorsuali già svolte, molti posti sono rimasti vacanti e saranno assegnati a supplenti, non considerando affatto la tanto decantata continuità. Questo anche perché una parte significativa dei posti disponibili sono stati accantonati per il concorso PNRR ancora non bandito e previsto per il prossimo autunno. Ci si affida a una vaga promessa di trattare con Bruxelles (quando già nei mesi scorsi sono state condotte trattative con le istituzioni europee rispetto agli obiettivi di PNRR relativi all’istruzione e ci si chiede perché non si siano affrontati allora questi temi) e nel frattempo si assiste a centinaia di migliaia di precari costretti a districarsi tra vari canali di reclutamento”.
“Il Ministro Valditara sta negando, sostenendo che la risoluzione del precariato, non sia mai stato affrontato, a suo dire, da nessun altro governo su cui invece basterebbe, solo per citare un esempio, andare a riguardare le soluzioni proposte nel 2017 con la legge delega relativa alla formazione insegnanti e alla fase transitoria in essa prevista. Nel frattempo si procede senza esitazioni nell’adozione delle linee guida sull’educazione civica ignorando le puntuali osservazioni del consiglio nazionale della pubblica istruzione, definendole come ideologiche. Sono state dette tante parole sul sostegno ma l’ultimo piano di immissioni in ruolo di circa 25000 docenti di sostegno è stato previsto dalla legge di bilancio del 2021 fatta dal Governo Draghi. Sul resto stiamo ancora attendendo. La scuola sta cominciando con cattedre vuote, con incarichi revocati per errori nelle procedure in molte province e con le famiglie costrette a fronteggiare il caro libri. La scuola merita più serietà e soprattutto non un clima di perenne scontro come quello che si sta alimentando in queste ore”.
“Bisogna reclutare un maggior numero di insegnanti e stabilizzare in organico i docenti attualmente precari, per porre termine all’annoso problema delle supplenze e garantire una stabilità lavorativa a migliaia di insegnanti, costretti a lavorare nell’incertezza del proprio futuro”. (s.spa.)