Queste le dichiarazioni di Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia e coordinatore cittadino del partito
“Il dato significativo della comunicazione del Sindaco nel corso del Consiglio Comunale telematico dello scorso lunedì per l’emergenza economica è la previsione di uno scostamento di segno negativo che balla tra i 110 e i 130 milioni. Una mazzata vera e propria per la tenuta dei conti e di conseguenza dei servizi da parte del Comune. Confidiamo in una evoluzione del piano nazionale ed europeo che in parte garantirà i bilanci dei Comuni, ma è evidente che città come la nostra dovranno comunque scontare almeno per il 2020 e sicuramente anche per il 2021 una diminuzione rilevante di entrate a bilancio collegate ad una pesante contrazione del comparto turistico. Nel bilancio preventivo 2020 approvato sono stati messi in conto 49 milioni di euro da imposta di soggiorno, 18 mln da ticket ingresso bus turistici e 30 mln da cosap (occupazione suolo pubblico) di cui una parte rilevante riguarda i canoni di concessione pagati da bar e ristoranti con i propri dehors, le pedane, che in buona parte lavorano grazie al turismo.
Nardella ha invitato tutte le forze politiche a proseguire e formalizzare il tavolo di lavoro nato all’indomani della riunione di Consiglio Comunale del 9 marzo scorso, dicendosi pronto a vagliare qualsiasi proposta purché sostenibile in termini di bilancio sul lato delle entrate e delle uscite.
Per tentare di compensare le minori entrate prevedibili e quelle che potrebbero slittare posticipando al 2021 il pagamento di parte di alcune imposte, tariffe o canoni come ha chiesto Forza Italia in merito alla cosap e alla tari per le attività produttive, sarà necessario rivedere la spesa corrente intervenendo sulle spese non urgenti che possono essere posticipate e su quei servizi che pur garantiti possono essere quantitativamente diminuiti per abbassare le uscite, ma è anche il momento di fare una coraggiosa valutazione sulle società partecipate dal Comune di Firenze, questione che il centrodestra pone da tempo, ben prima di questa emergenza.
Se la normativa nazionale venisse modificata, e l’eccezionalità del momento potrebbe ben giustificarlo, potremmo valutare l’opportunità della cessione di quote di proprietà comunale per finanziare la spesa corrente del Comune, dato che ad oggi entrate di questa natura possono finanziare solo gli investimenti.
La cessione delle quote di alcune di esse, o di una parte, pensiamo a Toscana Energia, potrebbe generare un’entrata rilevante, tenendo conto che il suo valore è stimato tra i 700 e gli 800 milioni e il Comune di Firenze ad oggi detiene il 20% del capitale sociale. Toscana Energia distribuisce dividendi al Comune di Firenze per circa 6 milioni di euro annui, ma abbiamo bisogno di entrate straordinarie e di tenere conto di un aspetto essenziale: la sua attività di distribuzione del gas è demandata a una concessione da parte del Comune e di conseguenza il Comune potrebbe mantenere comunque un ruolo centrale a garanzia dei cittadini e dei lavoratori coinvolti.
Non è soltanto su Toscana Energia che dobbiamo riflettere, ma anche sulla partecipazione comunale in altre realtà, sia per un aspetto economico che “produttivo”, purché venga salvaguardato il ruolo strategico del Comune a garanzia dei fiorentini e sia garantita la tutela del nostro territorio.
Il tavolo di lavoro a breve si riunirà. Auspichiamo che anche questo dibattito possa trovare un approfondito confronto”. (fdr)