Cabina elettrica del Sodo, Sinistra Progetto Comune: "Mozione per dire no"

Palagi e Maerten: "Presenti alla conferenza stampa dell'Osservatorio. Se non serve una delibera comunale, che ci sia comunque una posizione di Quartiere e Comune"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune e Thomas Maerten - Sinistra Progetto Comune Q5

"L'Assessora Biti aveva replicato a nostre precise domande, auspicando che la discussione sulla cabina elettrica di trasformazione del Sodo potesse passare da una discussione del Consiglio di Quartiere 5 e da quello comunale.

Oggi l'Osservatorio della zona è venuto in Palazzo Vecchio per una conferenza stampa in cui ha fatto sapere che gli accertamenti avrebbero definito che tecnicamente è sufficiente l'atto deliberativo della Regione Toscana, che vuole questo progetto. Non ci sarà quindi necessità di passare da una variante urbanistica.
È un fatto grave, che si aggiunge alle due antenne già messe senza alcun parere rilasciato dal nostro Ente, perché così permette la legge nazionale.

Insomma la residenza, in prossimità delle Ville Medicee, non può davvero decidere niente rispetto a cosa sta avvenendo dove vivono? Politicamente possiamo prendere posizione e per questo presenteremo una mozione in queste ore.

Ricordiamo che un ordine del giorno impegna la Sindaca e la Giunta ad attivare per prevedere invece aree verdi attrezzate e il percorso ciclopedonale Guicciardini.

Ringraziamo l'ufficio stampa di Palazzo Vecchio per aver reso possibile questo momento di dialogo tra cittadinanza e Consiglio comunale, o almeno i gruppi consiliari presenti. Confidiamo che la nostra mozione possa suggerire alla Commissione Urbanistica di audire l'Osservatorio, a cui rinnoviamo il nostro sostegno e la nostra gratitudine, per il costante impegno portato avanti con le assemblee e il ricorso al TAR". (fdr)

Questa la nota stampa diffusa in conferenza stampa dal Comitato

“Nel mese di novembre 2023 la Regione Toscana ha pubblicato un Avviso pubblico di avvio del procedimento ed indizione della Conferenza di Servizi relativi all’istanza di autorizzazione del progetto in oggetto a cura di E-Distribuzione.

Le informazioni sull’iter in corso sono pervenute ai cittadini ed abitanti solo nel mese di maggio con l’attivazione della procedura di esproprio dei terreni che ricadono nell’area di intervento, evidenziando la mancanza di informazione e trasparenza da parte delle istituzioni.

Eppure, si tratta di un intervento che interessa un’area fragile del territorio fiorentino classificata dal RUC “sub sistema della collina coltivata” ed ai margini di luoghi segnati come “emergenze di valore storico, architettonico e beni culturali”: una centrale elettrica confinata fra la Chiesa di San Pio X al Sodo, abitazioni civili e Villa Il Chiuso de’ Pazzi.

Si tratta di uno degli ultimi e sempre più preziosi territori della campagna agricola storica non ancora aggrediti dal cemento, ma dove recentemente sono stati consentiti interventi impropri come l’installazione di due mega antenne della telefonia mobile che irrompono su un paesaggio collinare con la Villa Medicea della Petraia patrimonio UNESCO, la Villa storica il Chiuso de’ Pazzi e Villa La Quiete alle Montalve, tanto per citare le emergenze tutelate, come il paesaggio di cui sono parte integrante.

Ma il problema è legato anche all’utilizzo improprio di un territorio che nella programmazione urbanistica degli ultimi 20 anni aveva altre destinazioni: nel piano comunale per il collegamento fra Viale XI Agosto ed il polo ospedaliero di Careggi (progettato nel 2004 e realizzato nel 2007 con la nuova viabilità di Via Chiuso de’ Pazzi) era presente anche lo studio di fattibilità di un’area verde di 16.000 mq da collocarsi nella stessa area di ubicazione dell’attuale cabina di trasformazione.

Nell’anno 2014, a seguito di petizioni dei cittadini e mozioni approvate dal Consiglio di Quartiere e dal Consiglio Comunale, nel RUC viene inserita l’area di trasformazione Ats 11.13 destinata a verde pubblico attrezzato per 6.000 mq su terreno limitrofo alla Scuola Guicciardini, comprensivo di collegamento diretto ciclo/pedonale con la contigua scuola, oltre ad un attraversamento protetto su Via Chiuso de’ Pazzi all’altezza di Via delle Panche; provvedimenti questi necessari a garantire un percorso in sicurezza agli alunni (oggi costretti a percorrere Via delle Panche su marciapiedi di 50 cm) per raggiungere il plesso scolastico.

Nonostante ulteriori mozioni approvate nei successivi cinque anni di consiliatura per impegnare l’Amministrazione Comunale a “… valutare quanto prima i costi di esproprio e realizzazione del giardino e realizzazione del collegamento ciclo-pedonale …”, nel nuovo Piano Operativo del Comune di Firenze, approvato nel corrente anno, sono state cancellate definitivamente le previsioni di area verde pubblica e del collegamento ciclo-pedonale.

Per questo i cittadini, costituitisi in un comitato, ritengono inaccettabile il consumo di suolo con interventi impattanti e incompatibili con le aree tutelate dal Piano Strutturale, e che si accompagnano alla mancata realizzazione degli spazi verdi pubblici che erano stati previsti e che costituiscono uno degli obiettivi dello stesso PS.

Dopo un momento di stupore generale, uno dei primi passi intrapresi è stata la richiesta alla Regione di un accesso agli atti, circostanza che ha sottolineato, ancora una volta, la mancanza di trasparenza e l’incultura in materia di processi partecipativi da parte delle istituzioni.

I passi successivi si sono concretizzati in una serie di iniziative: dal presidio lungo la via Chiuso de’ Pazzi, alla cena di autofinanziamento, fino alla raccolta di un migliaio di firme contro la realizzazione della centrale e a difesa del territorio. 

Contestualmente una cinquantina di famiglie, assistite dall’Avvocato Professor Valerio Pardini, ha intrapreso un ricorso al TAR per il quale si è in attesa di sentenza.

Questi, in sintesi, i punti del ricorso che incidono sulla legittimità del provvedimento autorizzativo e conseguentemente sulla legittimità dell’intervento:

1) Nella determinazione delle fasce di rispetto che dovrebbero separare la cabina elettrica dall’abitato, non è stato tenuto conto dell’impatto elettromagnetico dovuto alle due linee ad alta tensione che dovranno essere collegate alla cabina primaria.

2) L’ammissibilità urbanistica dell’intervento è stata valutata nell’agosto 2024 prendendo a riferimento il precedente Regolamento Urbanistico anziché il nuovo Piano Operativo approvato dal Consiglio Comunale di Firenze a marzo 2024 che classifica l’area nella categoria “verde di permeabilità ecologica”, escludendo l’ammissibilità di interventi come quello autorizzato dalla Regione.

3) L’area in cui sarà realizzata la cabina primaria verrà in parte interessata dalla realizzazione dell’infrastruttura “Sottovia del Sodo” prevista nel Piano Operativo del Comune di Firenze, con conseguente incompatibilità fra i due interventi.

In questa fase preme sottolineare l’appoggio e la presenza costante della Parrocchia di san Pio X al Sodo, nella persona del parroco, che ha sempre messo a disposizione i locali per le riunioni e la collaborazione del centro sociale CSA-Ex Emerson, da anni impegnato a rendere note le criticità che si compiono sul territorio tra Castello e il Sodo”.

 

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