“Non si può prescindere dalla sicurezza e tutela dei lavoratori nei cantieri di Casa Spa e degli inquilini delle case popolari”. Presentato question time
“E' inaccettabile che un cantiere commissionato dall’amministrazione a Casa Spa metta a rischio la vita dei lavoratori ed è allarmante che gli stabili degli alloggi popolari siano fatiscenti". Lo afferma Miriam Amato, consigliera aderente a Potere al Popolo, che ha presentato un question time per il Consiglio di lunedì prossimo proprio per far luce su quanto emerso ieri durante la trasmissione “La Pancia” su RTV38: “E' andato in onda un video – aggiunge la consigliera – che mostrava i lavoratori del cantiere di Casa Spa, in via Toscanini, sulle impalcature senza protezioni, non avendo né il casco né imbracatura di sostegno: come è possibile che in un cantiere commissionato dall’amministrazione possa avvenire una cosa del genere, dopo l’incidente al Cimitero del Pino dove si è già rischiato la tragedia? Ora un altro caso – incalza Amato – che evidenzia la mancanza di attenzione da parte del Comune di Firenze per la sicurezza dei lavoratori”.
La consigliera riferisce che l’Osservatorio Indipendente di Bologna, che si occupa di monitorare le morti sul lavoro, ha denunciato che dal 1° gennaio sono 277 le morti bianche in Italia: “è un fenomeno in crescita sul quale bisogna intervenire – sottolinea la consigliera – e su quanto è accaduto al cantiere di Casa Spa aspetto dei chiarimenti, ma soprattutto dei provvedimenti, che non ricadano sui lavoratori, bensì sui vertici che dovrebbero vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori”.
“Altrettanto grave è l’incidente di ieri in un palazzo di case popolari in via Pistoiese – ricorda la consigliera – dove il distacco dell’intonaco di una colonna esterna al sesto piano, cadendo, ha rotto la copertura in plexiglass sottostante, trasportando i detriti fino al pianerottolo del secondo piano: una tragedia sfiorata dove ci sono ben 88 appartamenti nello stabile e al momento non sono noti i tempi entro cui verrà effettuato l' intervento di rispistino”. Gli inquilini denunciano una carenza cronica di controlli, riferisce la consigliera, anche se si tratta di un edificio risalente al 1987. “Non potersi permettere un affitto ai prezzi di mercato non significa dover accettare condizioni di vita fatiscenti – sostiene la consigliera – i fattori economici non devono ledere la dignità delle persone. Non si può prescindere dalla sicurezza negli alloggi popolari: servono soluzioni concrete, che vadano oltre gli slogan elettorali sui progetti futuri dell’amministrazione per l’edilizia popolare e le proposte xenofobe sui punteggi per l’attribuzione degli alloggi”, conclude Amato. (s.spa.)