La commemorazione con la vicesindaca Bettini, l'assessora Meucci, il presidente del Consiglio Milani
"Un gesto simbolico ma potente per ricordare il dramma dell’alluvione ma anche ribadire orgoglio e gratitudine per tutti i fiorentini che si rimboccarono le maniche, per gli Angeli del Fango, per tutti coloro che scesero in campo in prima persona per aiutare la città colpita da questa tragedia; non un mero momento di celebrazione ma anche e soprattutto l’occasione di riflettere su come le catastrofi ambientali siano diventate sempre più frequenti e su come il cambiamento climatico imponga di mantenere sempre molto alta l'attenzione sul tema della messa in sicurezza delle nostre città ". Così la vicesindaca Alessia Bettini in occasione del lancio in Arno, dal Ponte alle Grazie, della corona di alloro del Comune in memoria delle vittime dell’alluvione del 4 novembre 1966. Presenti anche l'assessora alla Protezione Civile Elisabetta Meucci e il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.
"In questi anni abbiamo visto come questi fenomeni estremi siano in aumento, dobbiamo quindi impegnarci tutti sulla prevenzione ma anche sulla creazione di una coscienza e di una consapevolezza maggiore da parte di tutti. - ha aggiunto Bettini – L'alluvione del '66 ci ha anche insegnato quanto sia fondamentale una rete di solidarietà forte che sa attivarsi al momento giusto. Questo è cruciale per fronteggiare ogni emergenza e oggi quindi dobbiamo dire grazie a quello straordinario patrimonio associativo ben presente e radicato nella nostra città".
"Proprio la tragedia del 1966 - ha ricordato l'assessore Meucci - ha contribuito alla creazione di un modello di protezione civile che ha portato alla nascita del sistema attuale, in grado di reagire e agire in caso di emergenza e di mettere in campo azioni di previsione e prevenzione". "E di recente, proprio perchè abbiamo fatto tesoro di quanto accaduto 55 anni fa - ha aggiunto - abbiamo approvato una delibera che contiene il nuovo protocollo per la salvaguardia dei beni culturali in caso di esondazione dell'Arno. L'obiettivo è salvare i tesori di Firenze e della città metropolitana in caso di alluvione. Gli strumenti una strategia che veda coinvolta tutti i soggetti interessati: il Comune di Firenze, naturalmente, e i proprietari o detentori di quei beni appartenenti all’amministrazione statale, come la Gelleria degli Uffizi, regionale, della città metropolitana e della curia, ritenuti a rischio".
“La triste vicenda dell’alluvione ha dimostrato – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – una eccezionale capacità di resilienza da parte dei cittadini di Firenze. Ancora oggi, a 55 anni di distanza, facciamo memoria di quanto accaduto affinché una tragedia del genere non debba più accadere”.
“Sono stati fatti importanti passi avanti per la sicurezza del fiume, dalla realizzazione delle casse di espansione ai continui interventi di manutenzione – è quanto ha detto l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re -. La sfida oggi è doppia: da un lato proseguire sul tema della sicurezza idraulica e ambientale, che significa anche lotta ai cambiamenti climatici e agli effetti impattanti sul territorio; dall’altro, unire il tema della tutela a quello della valorizzazione del fiume e delle sponde e della loro fruibilità: solo così la città potrà davvero riappropriarsi del fiume. Su questo siamo impegnati, insieme al Consorzio di Bonifica e agli altri soggetti istituzionali coinvolti con il contratto di Fiume, per la realizzazione di un nuovo paesaggio urbano su uno dei fiumi più belli al mondo. Un’ulteriore spinta arriverà con i fondi europei, agendo per singoli tratti”.
(sa. ca. - fn - s. spa - sc)