Queste le parole della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re, e del consigliere di quartiere 3 di Firenze Democratica, Roberto Visciola:
“Saremo presenti il prossimo 14 Aprile all’incontro convocato presso il circolo di Ponte a Ema da parte di un nuovo comitato spontaneo di cittadini sorto a cavallo delle frazioni di Ponte a Ema e Ponte a Niccheri, ai confini di Firenze e Bagno a Ripoli. Quelle terre di confine che spesso finiscono di essere “terra di nessuno”. Proprio per questo, una delle proposte del nostro programma era la realizzazione di incontri congiunti tra consigli di quartiere e il consiglio comunale dell’amministrazione confinante per condividere problemi e proposte, e “sortirne insieme”.
Ci pare, dunque, importante non solo la nascita di un nuovo comitato che pone in modo costruttivo tutta una serie di questioni per migliorare la vivibilità della zona, ma anche la modalità attraverso la quale ci si è rivolti alle amministrazioni coinvolte, ovvero tramite un invito pubblico indirizzato a tutti gruppi di maggioranza e minoranza presenti, oltre ovviamente ai sindaci e assessori che vorranno prendervi parte.
Sappiamo che fino ad ora da Firenze hanno aderito il nostro gruppo, e i gruppi di Sinistra Progetto Comune e Italia Viva.
Nessuna risposta, invece, sembrerebbe arrivata ancora da parte della maggioranza a Firenze (mentre è già arrivata la conferma da parte della maggioranza di Bagno a Ripoli), sebbene il comitato avesse chiesto anche per motivi organizzativi un riscontro entro la giornata di ieri.
Confidiamo che una risposta arriverà, e che il confronto tra cittadini e gruppi politici possa rappresentare l’inizio di un percorso pubblico comune su due enti locali e alla Regione.
Si legge, in particolare, nell’invito: ‘Siamo a precisare che c’è da parte della popolazione apprezzamento in merito ad eventuali iniziative informative
delle amministrazioni sulle singole tematiche che sono state fatte in passato o fossero già in programma, ma
vi è la necessità di confrontarsi allo scopo anche con le modalità che più appartengono all’attivismo popolare e
che si chiede a codeste amministrazioni di assecondare ed incoraggiare nell’interesse di una partecipazione
plurale e democratica che riporti affezione e rispetto alla politica ed ai suoi rappresentanti’.
Non potevamo non condividere questo appello dal basso alla ‘partecipazione (davvero) plurale e democratica’, che siamo pronti a raccogliere”. (s.spa.)