“La Sala Rossa diventi anche il luogo dove si celebra la nascita di nuovi cittadini e si dia voce a chi oggi voce non ce l’ha”
“Con un ordine del giorno presentato nelle settimane scorse da Sinistra Progetto Comune, era stato chiesto che già da questo 20 Novembre venisse celebrata assieme alla Giornata dei diritti dell’infanzia anche quella della cittadinanza, essendo le due tematiche strettamente connesse in relazione al dibattito sullo ius soli e su tutti i diritti negati ai bambini e alle bambine che pur frequentando le nostre scuole o essendo addirittura nati/e qui non sono però cittadini/e italiani/e. L’atto fu approvato, ma fu tolto il riferimento all’anno in corso quale data a partire dalla quale celebrare questo momento. E ciò ci dispiacque, perché su temi come quello in questione dovremmo tutti avvertire l’urgenza dell’agire per sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica e la nostra comunità.
Con un gesto simbolico, allora, abbiamo deciso allora di “celebrare” così questa giornata a palazzo vecchio: immaginando come sarebbe bello che la Sala Rossa, oltre che ad essere riservata alla celebrazione dei matrimoni e delle unioni civili, venisse utilizzata anche per celebrare il riconoscimento (tanto atteso e sudato) delle richieste di cittadinanza. Nel luogo, cioè, dove nascono di fronte allo Stato nuove famiglie con i relativi diritti e doveri, si celebri adesso di fronte allo Stato anche la nascita di nuovi cittadini e cittadine con i relativi diritti e doveri. E’ una proposta che presentiamo oggi alla nuova amministrazione, affinché questo importante tema trovi il degno spazio anche all’interno di quella che viene comunemente chiamata “la casa dei fiorentini”, ovvero Palazzo Vecchio.
Nell’attesa del referendum che abbiamo sostenuto per modificare la normativa nazionale in tema di cittadinanza e semplificarne il riconoscimento, ci impegneremo poi con una comunicazione periodica per tenere sempre alta l’attenzione sulle difficoltà che i richiedenti incontrano nel loro iter per diventare cittadini/e, e sui diritti negati a bambine e bambini che vivono con noi ma non sono cittadini italiani. Un altro modo per dare voce a chi non ce l’ha, e ringraziare tutte le associazioni che quotidianamente svolgono un lavoro fondamentale per aiutare a far nascere nuove cittadinanze”. (s.spa.)