“Ma gli effetti di quella variante restano e sono deleteri: affitti turistici aumentati ovunque a dismisura e Firenze prima per caro affitti”
Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica Cecilia Del Re
“Fummo noi a scoprire che un giorno prima dell’approvazione del piano operativo, la cosiddetta norma anti-Airbnb era stata stralciata per timore di ricorsi. Perché evidentemente una manino era intervenuta all’ultimo, senza far passare quella modifica neppure dalle commissioni. E allora, come gruppo di Firenze Democratica, segnalammo e denunciammo l’accaduto, grave sia da un punto di vista politico - per la evidente contraddittorietà con il dibattito in corso - che da un punto di vista tecnico per l’evidente assurdità dell’emendamento.
Era infatti chiaro che, stralciando la norma, il Tar non avrebbe avuto più nulla in mano su cui pronunciarsi e che sarebbe stata dichiarata la cessata materia del contendere.
Ci fu però risposto dall’allora capogruppo del PD e dall’allora presidente della commissione urbanistica che non era così, che erano questioni “tecnicamente complesse” e che le nostre erano strumentalizzazioni. A distanza di mesi, il Tar ha chiaramente sancito dove stavano le strumentalizzazioni…
Quell’emendamento fu firmato dal sindaco che, oltre a togliere quella norma, aveva in precedenza eliminato dal piano operativo, tra le altre cose, anche le norme anti-frazionamento e anti-uso speculativo degli immobili che avevo inserito nella versione adottata del piano operativo.
Così come furono reinseriti i giorni di apertura all’esterno per turisti degli studentati privati: furono cioè accolte le osservazioni degli studentati presenti in città.
Il portale per iscrivere nuovi appartamenti turistici da oggi è nuovamente in funzione e, ci dicono, già preso di assalto: così come era stato preso d’assalto nei 6 mesi intercorrenti dal momento dell’annuncio della norma a quello dell’adozione della medesima.
L’ex sindaco ha usato ancora la città per avere visibilità a livello nazionale e farsi un po’ di campagna: a farne le spese è Firenze che - per effetto di questa variante poi finita nel nulla - ha visto aumentare il numero di affitti turistici dentro e fuori il centro storico, ha creato una nuova rendita legata al mattone con il “condono” dei 13.000 appartamenti che già erano sul portale, regalandogli una destinazione ad uso turistico.
Ricordiamo che il gruppo di Firenze Democratica - pur non condividendo l’uso dell’urbanistica come leva per governare il fenomeno degli affitti turistici: occorre infatti introdurre a livello nazionale un sistema di licenze, come ha fatto Barcellona - aveva pure presentato un emendamento per estendere il blocco anche fuori dall’area unesco nelle zone universitarie: emendamento che ricevette il parere di regolarità tecnica positiva, ma che fu bocciato dal gruppo del PD.
Gli appartamenti che nasceranno al posto dell’Ex Teatro Comunale ora potranno iscriversi sul portale, tanto per citare un esempio. Anche di questo avevamo chiesto di renderci conto all’ex sindaco perché avevamo letto che già venivano promossi come appartamenti per turisti, e l’assessore Bettarini in Consiglio ci riferì che i proprietari di quegli appartamenti erano tra i ricorrenti della variante.
La “vacanza” di un assessore all’urbanistica ha prodotto tutto questo, ma soprattutto la mancanza di competenze e anche di qualsivoglia analisi critica dentro la maggioranza.
La politica non può essere disgiunta dalle competenze e dalla necessità di tenere dritta la barra anche se gruppi di interesse possono mettersi contro nuove norme varate - come quelle per gli studentati o come quelle sui frazionamenti e la possibilità di realizzare bagni -.
Ogni pressione su una norma nazionale nel frattempo è sparita, così come sappiamo che Firenze non si è più presentata al tavolo delle città europee, che invece aveva prodotto risultati, portando alla copertura comunitaria delle leggi degli Stati membri.
Il tutto si sta consumando mentre la città è ancora in mano alle diatribe della maggioranza per spartirsi le poltrone. Ancora una volta, prima i partiti e i destini personali, poi la città”. (s.spa.)