“Il G7 un’occasione persa per inchiodare il governo e ottenere un impegno per una norma nazionale che ancora manca”
Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Parto dalle cose positive: la norma sugli strumenti di amplificazione della voce richiesta dalle guide turistiche. Si tratta di un’indicazione che le guide ormai da qualche anno avevano dato all’amministrazione, ma purtroppo senza esito. Bene che oggi venga fissato come principio.
Sulla norma per il divieto delle keybox, ci preme invece fare delle riflessioni politiche e lo facciamo a partire da 2 considerazioni: la prima, è ciò che l’assessore ha detto in commissione presentando la delibera: “la ministra Santanchè durante il g7 è stata molto disponibile sul tema che abbiamo posto relativamente alle keybox”; la seconda, è il dato delle registrazioni sul portale delle strutture ricettive extra-alberghiere che viene indicato a inizio delibera, e che da quando la delibera è stata presentata ad oggi è aumentato ancora di 5.000 unità.
Quello che vogliamo dire è che qua avevamo il G7, avevamo il governo, e quello su cui andiamo a mettere l’accento è il fenomeno delle keybox quando erano già vietate se utilizzate per eludere il check-in presenza come previsto dal tulps. Una norma nazionale per le locazioni turistiche era ciò che andava chiesto, visto che siamo l’unico paese in Europa che ancora non ha normato; e quindi Santanche’ se l’è ben cavata con una nuova circolare del Viminale.
Vi ricorderete che già l’estate scorsa ebbi modo di dire che mentre Sindaca e Ministra si incontravano dichiarando di voler collaborare insieme per il turismo, il Senato stava approvavando il decreto “salva casa” per impedire operazioni simili a quella della variante urbanistica di Firenze (che peraltro non interviene a vietare le strutture ricettive extra-alberghiere quali affittacamere, bed and breakfast etc e che è ancora sotto giudizio).
Se è vero che il governo una norma nazionale non vuole farla, è pur vero che il governo ha fatto altre norme che ci permetterebbero di vietare da tempo già tutta la parte delle locazioni turistiche imprenditoriali e non solo, come avevamo fatto presente con l’emendamento che avevamo presentato al Regolamento Unesco. Quelle che, dati alla mano, stanno continuando a nascere in modo esponenziale.
Ci dispiace dunque pensare che non ci stiamo neppure provando, pur avendo a disposizione gli strumenti, a governare il fenomeno delle locazioni turistiche, e che si preferisce far finta di combattere l’overtourism facendo guerra alle key box per un motivo di decoro, perché sotto il profilo del tema sicurezza erano già vietate, tanto che Roma e altre città non hanno sentito il bisogno di fare una nuova norma ma hanno messo in campo controlli serrati.
Per una città sicura che rispetta le regole occorrono controlli: controlli anche per le key box, come avevamo chiesto con un ordine del giorno, no a nuove norme che nulla aggiungono ma che creano confusione (come per i tastierini, aggiunti in extremis dall’emendamento di giunta e vietati anche questi per motivi di decoro). Come se poi la spinta economica non fosse sempre più veloce di noi, e non ci fossero già app che da remoto aprono la porta e le keybox non servono quindi più, ma occorre sempre un sistema vigoroso di controlli e dati incrociati.
Per arginare l’overtourism, poi, occorre supportare altri filoni dell’economia del nostro territorio per uno sviluppo sostenibile ed evitare che la monocultura turistica prenda il sopravvento nel campo delle assunzioni, del lavoro e delle nostre case.
E occorre passare dal confronto senza alimentare una guerra e un clima di tensione in città. Confrontarsi con chi la pensa diversamente da noi - siano essi cittadini, affittacamere o comitati - non vuol dire accogliere in toto ciò che viene richiesto, ma ascoltare e anche scontrarsi.
Il confronto viene invece ancora evitato, come avvenne per il referendum studentati. “Niente confronto perché accogliamo tutto”, per poi invece rimangiarsi tutto e addirittura riformare la nuova norma del poc che era intervenuta a diminuire i giorni per accoglienza turistica e a limitarli nei mesi di Luglio e Agosto (tornando invece a spalmarli su tutto l’anno dopo la rivolta degli studentati rendendo pressoché impossibile il rispetto della norma).
Faremo dunque non voto, perché siamo a favore della norma per gli altoparlanti, mentre non siamo d’accordo sulla norma keybox che politicamente percorre la strada del “gattopardo”. Riconoscere che c’è l’overtourism è già qualcosa, certo (rispetto al passato): ma occorre passare all’azione che porti conseguenze concrete sulla sicurezza sociale, sull’abitare e sulla vivibilità, con visione, coraggio e con il confronto con i cittadini”. (s.spa.)