Del Re (Firenze Democratica): “Scudo Verde: dietrofront della maggioranza o attendismo per non affrontare ancora ciò che è stato già deciso nel Pums?”

“Lunedì in consiglio comunale abbiamo ribadito la nostra visione di Grande Firenze e la necessità di una transizione ecologica giusta”

Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:

“Di fronte all’ordine del giorno del gruppo di Fratelli d’Italia, che chiedeva all’amministrazione di predisporre un cronoprogramma graduale per l’entrata in vigore del provvedimento dello “scudo verde”, tenendo cioè in considerazione il fatto che alcuni comuni contermini fossero già ben collegati da un mezzo pubblico e altri no, la maggioranza si è trincerata dietro alle parole che avevamo sentito pronunciare all’assessore Giorgio nei giorni scorsi, ovvero: “l’entrata in vigore dello scudo verde dal 1 Aprile non cambierà nulla perché riguarderà solo i divieti già in vigore per le vetture Euro 0 ed Euro 1 dal 2006”.

Ci domandiamo allora se questa posizione della Giunta e della maggioranza sia un clamoroso dietrofront rispetto al provvedimento dello Scudo Verde previsto dal PUMS, come approvato dal consiglio metropolitano nel 2021 con Nardella sindaco metropolitano, o se invece si voglia ancora nascondere le ulteriori misure che lo Scudo Verde prevede, ovvero una tassazione all’ingresso per i non residenti dell’area metropolitana con veicoli Euro 5 ed Euro 6. 
Lo chiederemo in aula a Sindaca e Giunta per avere chiarezza su questo punto di non poco conto.

Lo “Scudo Verde”, infatti, così come disciplinato dal Piano Urbano per la Mobilità sostenibile (PUMS) - approvato dal consiglio metropolitano nel 2021, e in vigore per 10 anni - prevede non solo i divieti di circolazione per gli Euro 0 ed Euro 1 (e quindi i varchi elettronici all’accesso della città saranno in grado di identificare con più facilità gli eventuali contravventori dal prossimo 1 Aprile), ma prevede anche un pedaggio - chiamato “congestion charge” - volto a tassare l’ingresso in città delle auto Euro 5 ed Euro 6 dei non residenti a Firenze, chiedendo loro una somma pari a 3 euro per ogni passaggio.
Si legga pag. 362 del PUMS, (che si allega per comodità).

Con questo provvedimento - reso operativo tramite l’accensione dei varchi elettronici -, vengono quindi tassate le auto maggiormente inquinanti dei non residenti che vogliono entrare a Firenze, mentre nessun pedaggio viene chiesto alle medesime auto che sono di proprietà di residenti a Firenze. Questo ha ovviamente destato le preoccupazioni non solo dei sindaci degli altri Comuni, ma anche dei lavoratori pendolari metropolitani e delle categorie, come CNA Firenze, che proprio l’altro giorno ha invocato una condivisione di questi provvedimenti con i comuni dell’area metropolitana.

Nel programma elettorale del PD, in merito al provvedimento dello scudo verde, vi era solo la preoccupazione di rassicurare i possessori di auto storiche rispetto al fatto che loro non sarebbero stati interessati dal provvedimento in questione, mentre nulla veniva invece detto rispetto ai lavoratori pendolari dell’area metropolitana, che, in base al PUMS approvato, saranno interessati dalla richiesta di questo pedaggio.

Posi questo tema già quando ero in giunta, non solo pubblicamente in alcune dichiarazioni ai media, ma anche in consiglio comunale durante il dibattito relativo al Piano Operativo comunale (giova sempre ripeterlo per chi o non era presente o non ascoltava e men che meno prendeva una posizione…). E posi il tema perché anche il consiglio comunale di Firenze avesse modo di discutere pubblicamente di una questione importante che riguardava la visione e il futuro della Grande Firenze, nonché le modalità attraverso le quali si pensa di accompagnare la transizione ecologica.

Riteniamo infatti sbagliato ed obsoleto adottare il modello di gestione della “congestion charge”, che discrimina i residenti di Firenze con quelli dell’area metropolitana, e riteniamo invece utile poter discutere del modello della “pollution charge”, adottato da altre città italiane, che mette al centro davvero la tutela dell’ambiente e la qualità dell’aria, senza discriminazioni in base alla proprietà del veicolo, e non la mera riduzione del traffico in entrata con la creazione di cittadini di serie A e di serie B in base alla residenza.

Riporteremo in aula questa discussione con un nostro atto, per capire quale visione di Grande Firenze abbia questa maggioranza, e come si intenda affrontare la transizione ecologica senza farla ricadere sulle fasce più deboli, ovvero sui lavoratori pendolari e su coloro che non hanno le risorse per cambiare la propria auto o motociclo”. (fdr)

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