Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Abbiamo votato contro l’atto col quale l’amministrazione comunale intende condividere la figura del segretario generale del comune di Firenze con la città metropolitana di Firenze.
Si tratta, infatti, per noi di una scelta sbagliata, che dimostra ancora la subalternità della Ex provincia al suo capoluogo, ovvero alla città di Firenze.
A distanza di dieci anni dall’entrata in vigore della riforma delle città metropolitane (la riforma “Del Rio”) e della soppressione delle province, possiamo dire che quella riforma è stata un fallimento perché ha indebolito un ente che aveva invece funzioni importanti per uno sviluppo strategico dell’area metropolitana, che conta 1 milione di abitanti, eliminando anche una guida politica autonoma che poteva concentrarsi interamente sul governo di un territorio vasto, dove 41 comuni hanno bisogno di una costante attenzione e collaborazione.
In questo quadro normativo già fragile, e dopo un’esperienza già non positiva degli ultimi anni quando vi è stata o la condivisione del ruolo del segretario generale o quella del direttore generale della città di Firenze, il nostro voto dunque non può che essere negativo.
Un conto, infatti, è condividere il portavoce del sindaco o il responsabile dí segreteria del sindaco, perché sono incarichi che si riferiscono alla medesima persona (sindaco di Firenze e sindaco della città metropolitana); un conto invece è condividere un ruolo che non è al servizio di una persona o di una maggioranza, ma di enti che hanno una loro autonomia.
Sia la città di Firenze sia la città metropolitana hanno bisogno di un segretario generale che sia dedicato h24 all’attività dei 2 enti; ricordiamo che il segretario generale è anche il responsabile trasparenza e anti-corruzione dell’ente, e ricopre molteplici e delicati incaricati per l’amministrazione pubblica per la quale viene assunto. Assommare poi troppo potere nelle mani di un’unica persona non è il modo migliore per una gestione attenta, trasparente e imparziale della cosa pubblica.
Nello scorso mandato, abbiamo assistito al trasferimento di risorse PNRR che inizialmente erano state destinate a comuni del Chianti al comune di Firenze a seguito delle difficoltà emerse per portare avanti il restyling dello stadio Franchi: è evidente che solo l’identità di sindaco e direttore generale dei 2 enti ha permesso ciò, con la città metropolitana usata come ‘bancomat’ per la città di Firenze.
Detto ciò, ci auguriamo e vigileremo affinché il prossimo segretario generale sia al servizio dei 2 enti, e non del sindaco della città di Firenze e della città metropolitana di Firenze; e operi nell’interesse e a tutela di tutti i comuni dell’area metropolitana e non con un’attenzione prevalente a Firenze per gli evidenti rapporti di forza e perché chi lo assume è il sindaco di Firenze.
Il nostro concetto di “cura” per la città metropolitana è, pertanto, diametralmente opposta: per noi occorre, infatti, rafforzare l’ente della città metropolitana, dedicandogli energie a tempo pieno, anche nel supporto ai 40 comuni di questa area così vasta e importante della Regione Toscana, per un loro sviluppo strategico e non subalterno e solo eventuale alla Firenze che fa da asse piglia-tutto”. (s.spa.)