Dichiara di essere residente per acquistare l’auto ma non è vero, denunciato dalla Polizia Municipale

L’uomo è stato individuato dagli agenti del Reparto di Rifredi grazie al paraurti del veicolo abbandonato in strada come rifiuto

Una denuncia per falsità ideologica, una multa per aver abbandonato il paraurti della propria auto in strada come un rifiuto e il sequestro della carta di circolazione del veicolo. È questo l’esito dell’indagine effettuata dal Reparto di Rifredi della Polizia Municipale a carico di un cittadino straniero. Tutto è iniziato da un paraurti abbandonato in strada lo scorso novembre. Gli agenti grazie ai dati identificativi impressi nel pezzo di carrozzeria sono risaliti al proprietario e gli hanno notificato la sanzione da 600 euro per abbandono di rifiuti. La vicenda però non si è conclusa con la multa perché dagli accertamenti sono emersi alcune irregolarità che sono state oggetto di ulteriori approfondimenti. L’uomo al momento dell’acquisto dell’auto aveva infatti dichiarato con autocertificazione di essere residente a Firenze. Invece, nonostante dal 2020 avesse presentato tre domande di residenza all’anagrafe, le pratiche non erano andate a buon fine perché non era mai stato trovato nell’abitazione. Quindi, quando ad agosto 2021 ha comprato la vettura autocertificando davanti al personale di una delegazione Aci di essere residente, ha commesso il reato di falsità ideologica per induzione in errore di pubblico ufficiale. Inoltre, sempre grazie all’autocertificazione falsa, era stata rilasciata anche la carta di circolazione del veicolo. A questo punto gli agenti si sono dedicati alla ricerca del cittadino peruviano e proprio grazie all’auto, individuata in zona Novoli e ai successivi appostamenti, sono riusciti a trovarlo e a bloccarlo mentre stava per allontanarsi dall’appartamento dove abitava. L’uomo è stato sottoposto a fotosegnalamento (da cui è emerso che era già noto alle forze dell’ordine) e denunciato per falso ideologico. La carta di circolazione è stata sequestrata e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha poi convalidato l’atto. (mf)

 

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