“Un atto importante – sottolinea il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano – perché da Firenze parte un invito a legiferare in questo senso per favorire la partecipazione dei giovani”. La risoluzione è stata presentata da Nicola Armentano, Letizia Perini, Renzo Pampaloni, Donata Bianchi, Laura Sparavigna e Massimiliano Piccioli.
Nello specifico l’atto invita il Parlamento a legiferare in modifica della disciplina vigente in materia, per consentire a coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età il diritto di voto ai fini dell’elezione del sindaco e del Consiglio comunale nel proprio Comune di residenza.
“Far sì che i sedicenni possano votare alle elezioni comunali – spiega il capogruppo PD Armentano – è una scelta adeguata e al passo coi tempi e anche uno stimolo a una più intensa partecipazione alla vita democratica. Il rischio in Italia, come in tutte le democrazie contemporanee, è un serio problema di rappresentanza dei minorenni che troppo spesso non hanno voce nella determinazione delle priorità dell’agenda politica ed istituzionale ma che saranno i cittadini di domani e come tali hanno diritto di dire concretamente la loro nelle scelte che riguardano la loro vita quotidiana. Da qui quindi la nostra proposta per una modifica della normativa vigente che consenta anche a chi ha compiuto 16 anni di scegliere il sindaco della propria città. Riteniamo importante che da Firenze parta questo appello rivolto al Parlamento nazionale perché si avvii una modifica legislativa che vada in questa direzione. Lo dobbiamo ai nostri giovani che in questo anno e mezzo segnato dalla pandemia ci hanno dimostrato abnegazione, impegno, spirito di sacrificio”.
“Questa risoluzione vuole andare incontro ai giovani e renderli maggiormente partecipi alla vita pubblica. Si chiede ai giovani di intervenire direttamente nella vita della nostra città. Questo atto, inoltre – spiega ancora il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano – punta ad aumentare la platea dei partecipanti alla vita pubblica di Firenze. Siamo convinti che i sedicenni abbiano, oggi, la capacità di poter intervenire sulle scelte da prendere in città. Un segnale di attenzione verso i sedicenni che saranno i cittadini del futuro”.
Nella risoluzione si invita il Parlamento a legiferare, previa occorrendo la modifica dell’art. 48 della Costituzione, e in modifica del testo unico delle leggi per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223, e successive modificazioni, per consentire a coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età il diritto di voto ai fini dell'elezione del sindaco e del Consiglio comunale nel proprio Comune di residenza. (s.spa.)