“Oggi è una giornata speciale, si celebrano molte cose, io voglio ricordare il 21 marzo come giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. La data del 21 marzo – ricorda la presidente della Commissione Pari Opportunità, Pace, Diritti Umani, Relazioni Internazionali, Immigrazione Donata Bianchi – fu scelta 56 anni fa per ricordare quando il 21 marzo del 1960, in Sudafrica, in pieno apartheid, la polizia aprì il fuoco su un gruppo di dimostranti di colore uccidendone sessantanove e ferendone 180, un eccidio ricordato come il massacro di Sharpeville.
Sono passati 56 anni, ma non viene meno la necessità di denunciare discriminazioni e atteggiamenti razzisti e discriminatori su base etnica.
Le parole d’odio sono sempre pronte a ferire, come avvenuto ai confini della Polonia quando si è cercato di negare accoglienza a profughi provenienti dall’Ucraina ma con un’origine etnica che non andava bene a chi avrebbe dovuto accoglierli, e anche politici e politiche italiani si soni uniti al coro e hanno avuto il pregio di confermare quanto sia importante restare vigili e mai minimizzare atteggiamenti e comportamenti caratterizzati da una profonda matrice razzista.
Il razzismo è fatto di gesti eclatanti, ma anche di silenzi, sguardi sgradevoli e gesti apparentemente innocui ma in realtà tesi a isolare, a far sentire gli altri inadeguati, non degni.
C’è un bel libro che ci rivela con determinata chiarezza le ipocrisie e le violenze delle nostre comunità, è “Negretta. Baci razzisti” di Marilena Umuhoza Delli, un’eccellenza italiana afrodiscendente che anima ormai da molti anni la scena culturale italiana con grande sapienza e sagacia mettendo a nudo, giustamente, i semi razzisti interrati in tanti di noi, e di cui – conclude la presidente della Commissione Pari Opportunità, Pace, Diritti Umani, Relazioni Internazionali, Immigrazione Donata Bianchi – siamo forse troppo poco consapevoli”. (s.spa.)