Draghi: “Relazione annuale dimissioni di madri e padri lavoratrici: un dato allarmante”

Fratelli d’Italia: “Estremamente preoccupati dalla statistica elaborata dall’ispettorato del lavoro per il 2019”

La Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri riferita all’anno 2019 è agghiacciante. Solo in Toscana 3.134 durante l’anno scorso i genitori che hanno dovuto lasciare il lavoro (erano 2.958 nel 2018). Mentre invece il dato dei padri toscani si aggira sui settecento, 684 per l’esattezza (erano 625 nel 2018). Nel centro Italia il totale delle dimissioni/risoluzioni consensuali convalidate per lavoratori padri è stato pari a 1.931, corrispondente a circa il 14% del totale (in aumento rispetto alle 1.661 del 2018, oltre il 12% del totale). Le politiche governative hanno fallito – afferma Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia –, e non è solo colpa del Covid-19 che l’anno scorso non esisteva; le mamme lavoratrici sono state completamente abbandonate e ancora di più all’inizio di questa emergenza, per questo temo che per il 2020 il dato sarà ancora peggiore. Abbiamo visto i ministri giallorossi inermi di fronte a questo fenomeno, sono stati in grado solo di creare l’immagine di una donna che culla un bambino per pubblicare la famosa App Immuni, una vergogna”.

"All’interno della relazione si evidenzia molto chiaramente come la motivazione principale sia la difficoltà di conciliare l'occupazione lavorativa con le esigenze di cura della prole per una serie di motivi come l'assenza di parenti di supporto, gli elevati costi di asilo nido o baby sitter, il mancato accoglimento al nido. E nel 60% dei casi hanno interessato lavoratrici e lavoratori con un solo figlio o in attesa del primo. Invece contenute sono state le dimissioni degli extracomunitari (10%) e di quelli comunitari (6%) che possono contare su famiglie più numerose che possono badare ai più piccoli" conclude Draghi. (fdr)

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