“Il disagio per il riscaldamento rotto si aggiunge a quello per vaglia e pensioni che non possono più essere ritirati dai detenuti. Situazione al limite, pronto a nuovo sciopero della fame”
“Assistiamo sbigottiti all’ennesima disfatta del nostro carcere. A causa di un guasto all’impianto di riscaldamento, la Regione e la Misericordia sono intervenute in queste ore per portare circa 400 coperte ai detenuti di Sollicciano. La scena evoca i momenti immediatamente successivi al cataclisma che colpisce un territorio (come avvenuto anche recentemente a causa di un grave evento sismico): questa volta, però, la terra non ha tremato, le coperte servono, e presto, perché a Sollicciano l'impianto di riscaldamento è guasto, per l’ennesima volta (come l’anno scorso, come nel 2016), e fa freddo. Per favore, non si dica che “comunque ci sono 14-15 gradi”… a Sollicciano fa freddo comunque e sempre, d’inverno, perché la struttura è afflitta da una umidità ineliminabile, perché l'acqua filtra ovunque, e quando manca il riscaldamento quel freddo continuo ed insolente ti entra nelle ossa, ti fa star male, ti fa ammalare, ti fa sentire ancora più solo e lontano dal mondo là fuori, ti fa sentire ancor più abbandonato”. Questo si legge nel comunicato diramato oggi dalla Camera Penale di Firenze. La situazione è grave, e quest’ultimo disagio si aggiunge a quello, che dura da due mesi, dei detenuti che non possono ritirare pensioni e vaglia all’ufficio postale perché non sono più sufficienti le deleghe alla Polizia penitenziaria”. Lo dichiara il consigliere PD Stefano Di Puccio, che aggiunge: “non possono essere la Regione e la Misericordia a risolvere i problemi del carcere, ma il governo e, per la parte di sua competenza, il Comune”.
“E’ a rischio la tenuta fisica e psicologica di detenute e detenuti. Se non ci saranno interventi immediati sono pronto a un nuovo sciopero della fame” annuncia Di Puccio. (fdr)