Questa la comunicazione effettuata in Consiglio comunale
“Spesso ci dimentichiamo che l’HIV esiste ancora. Parto dal report 2024, pubblicato dalla Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS. Quello che ne emerge è l’altissimo bisogno di prevenzione e di informazioni di base senza le quali non è possibile elaborare comportamenti più sicuri e tutelare la salute pubblica e quella dei singoli/e. La popolazione generale appare, infatti, sempre più abbandonata a una conoscenza distorta e confusa del fenomeno HIV: sconosciute sembrano essere le reali vie di trasmissione del virus e la percezione del rischio, soprattutto per le persone eterosessuali, continua a essere proiettata verso presunte categorie “altre”. La propensione all’utilizzo del profilattico resta bassissima mentre la PrEP (profilassi pre-esposizione, un importante strumento di prevenzione aggiuntivo per le persone negative all’HIV che adottano comportamenti a rischio, come un uso sporadico o assente del profilattico. La PrEP consiste nell’assunzione preventiva di farmaci antiretrovirali in caso di un rischio significativo di contrarre l’HIV per via sessuale, con l'obiettivo di ridurre al minimo le possibilità di infezione) è perlopiù sconosciuta e il ricorso al test del tutto insufficiente. Il fenomeno riguarda tutte le fasce d’età, anche le più anziane che risultano più disinformate dei giovani. Grazie ai progressi della medicina, convivere con l’HIV oggi è molto diverso, i farmaci permettono di vivere una vita sostanzialmente normale, mantenendo il virus sotto controllo e impedendone la trasmissione. I farmici antiretrovirali moderni sono sempre più efficace e be tollerati dalla maggior parte delle persone. Purtroppo, nonostante i grandi progressi medici, a persistere è lo stigma associato all’HIV. Molte persone devono affrontare pregiudizi e discriminazioni, che possono manifestarsi sul posto di lavoro, nelle relazioni personali e persino nel sistema sanitario. Questo stigma è spesso alimentato da disinformazione e vecchi stereotipi, come la percezione errata che l’HIV colpisca solo determinati gruppi di persone o che sia ancora una malattia mortale facilmente trasmissibile. Consapevolezza e diagnosi precoce restano una sfida, anche in Italia”. (s.spa.)