Il sindaco ha aperto a Palazzo Vecchio la seconda giornata di The State of the Union
“Le città sono le roccaforti della cultura e degli ideali europei ma non hanno diritto di parola nelle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo. Dobbiamo cambiare questa situazione”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella aprendo a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, la seconda giornata di The State of the Union.
“L’Europa ha affrontato le sue due più gravi crisi degli ultimi anni - la pandemia e la guerra - in maniera straordinariamente unita, come mai ci si sarebbe immaginati fino a poco tempo prima con tutte le frammentazioni e divergenze che sono culminate con la Brexit - ha affermato Nardella -. Ma questa unità non si deve vedere solo nelle emergenze. Ora dobbiamo avere coraggio, visione, coesione e solidarietà per affrontare la crisi climatica, per preservare il welfare state, per sviluppare una difesa e una politica estera comuni.
Temo che anche in Europa aumentino i populismi. L’Europa sembra distante dai cittadini e che abbiamo dimenticato quella visione che ha visto nascere la nostra comunità, la visione di Monnet, Schumann, Spinelli, De Gasperi”.
“A causare disaffezione ci sono i veti dei governi nazionali ma anche il peso degli apparati burocratici - ha continuato -. Per cercare una via d’uscita io ritengo che dobbiamo ascoltare la voce della città e coinvolgerle nelle decisioni da prendere su temi cruciali come energia, transizione ecologica, politiche economiche a partire dal Next Generation EU”.
“Le città sono le roccaforti della cultura e degli ideali europei ma non hanno diritto di parola nelle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo - ha sottolineato -. Dobbiamo cambiare questa situazione. Credo che sia giunto il momento di creare un comitato all’interno del Parlamento europeo per discutere delle politiche urbane, di un segretariato specifico sulle aree metropolitane, di avere fondi direttamente a disposizione delle aree metropolitana, sull’esempio virtuoso del Pon metro”.
“Le città devono affrontare i cambiamenti e le sfide più cruciali, dall’immigrazione alle disparità sociali allo sviluppo sostenibile - ha concluso il sindaco -. Gli ideali dei padri fondatori dell’Europa vivono nella città, diamo alle città la possibilità di esprimere tutto il loro potenziale”. (edl)