Francesco Pastorelli (PD): “Ai Top legal awards 2021 un premio di cui davvero non sentivamo il bisogno”

“Nessuno aveva sentito il bisogno di attribuire un riconoscimento agli avvocati della GKN che hanno contributo a mettere per strada centinaia di famiglie privandole di quel bene fondamentale per lo sviluppo della personalità che è il lavoro”

“La figura dell’avvocato ha una storia millenaria e antica quanto il mondo occidentale.
Nomi altisonanti della tradizione quali Cicerone o Seneca hanno rivestito questa carica la cui funzione era quella di “chiamare a propria difesa” qualcuno che, con argomenti giuridici e arte retorica, facesse valere le ragioni di una parte convincendo la curia a emettere un verdetto favorevole.
In quest’opera – ricorda il consigliere del Partito Democratico Francesco Pastorelli – l’avvocato finiva talvolta per risultare inviso ai potenti, come accadde anche a Saneca con l'imperatore Caligola che vedeva di malocchio la sua oratoria in cui emergevano elementi di assolutismo illuminato indigesti al monarca.
La figura si è ovviamente evoluta con la storia ma non ha perduto e, anzi, ha rafforzato la sua funzione sociale, anche con l'avvento della Costituzione repubblicana. Il diritto di difesa è riconosciuto a tutti e lo Stato deve approntare i mezzi per assicurarlo ai non abbienti, segno dell'attenzione al ruolo della difesa tecnica nel processo quale strumento per far valere i propri diritti.
Anche il Codice forense ricorda che “L’avvocato deve esercitare l’attività professionale con indipendenza, lealtà, correttezza, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo costituzionale e sociale della difesa” e deve farlo “anche al di fuori dell’attività professionale (…) nella salvaguardia della propria reputazione e della immagine della professione forense”.
E la funzione sociale dell’avvocato è richiamata anche nel giuramento che tutti prestiamo.
Ora è notizia di pochi giorni fa che uno dei più importanti premi italiani per l’avvocatura sia stato attribuito allo Studio che ha curato la procedura di licenziamento collettivo dei 430 lavoratori di GKN, un legale, per inciso, che, almeno da quanto emerge dalla stampa, è stato scelto dalla Lega come consulente e relatore nella propria scuola di formazione...
Tutti, in un ordinamento di diritto come il nostro, hanno pieno diritto all’assistenza tecnica: si difendono anche mafiosi, pedofili e assassini conclamati, dunque nulla può essere obiettato a chi assuma la difesa di posizioni aziendali all’interno della cornice di regole poste dall’ordinamento. Ciò che però davvero mi pare stridere con l’etica, e anche con la funzione sociale che riveste l’avvocatura è vantarsi di aver contributo a mettere per strada centinaia di famiglie privandole di quel bene fondamentale per lo sviluppo della personalità che è il lavoro.
La funzione ed il ruolo sociale dell’avvocato richiederebbero, a mio sommesso avviso, una maggiore empatia coi propri consociati. Quella di GKN – aggiunge il consigliere PD Francesco Pastorelli – è una vicenda che ha una rilevanza sociale enorme nel territorio metropolitano di Firenze e, potenzialmente, per tutto il tessuto italiano esponendoci alla triste constatazione per cui i fondi internazionali, con glaciale freddezza, decidono del destino di centinaia di persone in nome del mero profitto dei loro investitori.
Tecnicamente, dunque, nulla di male a essere legali di azienda e tutelare la posizione dell’impresa ma, almeno qui a Firenze, credo davvero che nessuno sentisse il bisogno di attribuire un premio a chi si vanti di aver raggiunto traguardi importanti come “l’assistenza a GKN per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti”.
Questo per noi non può dirsi un traguardo ma, semmai, la sconfitta di un modello sociale e industriale che consente operazioni che si risolvono in un’autentica macelleria sociale, sulle cui ceneri – conclude il consigliere PD Francesco Pastorelli – non riteniamo davvero ci sia alcun motivo di festeggiare”. (s.spa.)

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