Fratelli d'Italia: "Firenze sarà commissariata come Campi Bisenzio? Certo meglio un commissario di un sindaco non più in grado di portare avanti il suo lavoro per la città"

"Dopo il ritiro delle deleghe a Del Re Nardella sia coerente, per una volta: si dimetta e ammetta il fallimento del proprio mandato"


“Sulla pedonalizzazione del Duomo e il tema del passaggio della tramvia da quella piazza non è possibile la benché minima incertezza o ambiguità”. Con queste motivazioni il Sindaco ha revocato le deleghe all’assessore Del Re. Una sconfitta clamorosa. Quella di Nardella. Che nel mezzo del percorso del piano strutturale e del piano operativo che deve disegnare la Firenze dei prossimi anni scarica l'assessore a cui ne aveva affidato la scrittura dimostrando così di essere politicamente debole, con tanto di pantomima della richiesta di smentita: smentita ricevuta - smentita non sufficiente - revoca. Atteggiamento politicamente imbarazzante per un Sindaco. 

La decantata importanza per il futuro della città e dei fiorentini lascia spazio alle ben più importanti e nobili logiche di potere del PD e nel PD. Del resto la coerenza è tutto. E il nostro sindaco, paladino del no tram al Duomo è lo stesso che si è fatto supportare alle elezioni comunali dalla lista “Sinistra Civica” che aveva il Sì tram al Duomo come cavallo di battaglia. 

Probabilmente Nardella ha passato talmente tanto tempo in giro per l’Italia in cerca di fortuna nei nuovi ruoli nazionali del suo partito che non vede cosa succede in questa città:  traffico perennemente in tilt, piste ciclabili realizzate in qua e in là e poco utilizzate con un assurdo restringimento delle carreggiate, con le ambulanze che non riescono a passare e posti auto spariti. 
102 milioni di euro da multe nell’anno 2022, autovelox dove non servono, zero corsie preferenziali e autobus completamente allo sbando. Cinque anni di mandato per realizzare un pezzo di poche centinaia di metri di tramvia da viale Lavagnini a piazza San Marco, ancora in costruzione. Parcheggi in Oltrarno e in zona SS.Annunziata annunciati da anni e neppure uno schizzo di progetto. Una stazione dei treni dell’alta velocità alla Foster da riempire con i passeggeri dei bus extraurbani. Dei bus, ripetiamo, non dei treni. Un aeroporto bloccato dalla vittoria della Schlein con buona pace degli abitanti di Brozzi, Quaracchi e Peretola che non toccheranno il cielo con un dito, ma l’aereo quasi. Una proroga delle concessioni per i tavolini all'aperto di due anni che riesce anche a un bambino per non affrontare nessun problema. 

Una Firenze clamorosamente più insicura del passato con episodi di violenza e furti ormai diventati un triste pane quotidiano. E il nostro Sindaco quando si fa sentire? Quando si tratta di organizzare una manifestazione antifascista e quando si tratta di castigare un assessore che si è preso troppe "libertà" sul passaggio della tramvia nel centro storico (ma non si chiamava partito democratico?).

Arrivati a questo punto l’unica cosa che ci auguriamo di sentire è la notizia delle dimissioni di Nardella; del resto lui stesso ha aperto a questo scenario. E perché? Se crede di essere in grado di amministrare la città fino a maggio 2024, di avere una solida maggioranza al suo fianco, non ce ne sarebbe stato motivo. Caro Nardella, siamo seri: Firenze merita un Sindaco che si faccia sentire per i veri problemi dei fiorentini, e aspettando di poterlo avere col voto, meglio un commissario che gestisce l'ordinaria amministrazione di una giunta allo sbando".

Queste le dichiarazioni del consigliere e coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai e del capogruppo Alessandro Draghi.

(fdr)
 

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