Fratelli d'Italia: "Le zone 30 non possono andar bene ovunque e c’è il rischio multificio"

Draghi e Cellai: "Scorrimento del traffico ingestibile a Firenze. I viali sono una zona a 5 km/h già oggi"

"Il punto non è essere a priori contrari alle zone con limite di 30 km/h; in lungarno Vespucci, ad esempio, è stata la soluzione migliore, anche rispetto alla pista ciclabile. Ma pensare di estendere ovunque le zone 30 è un errore. Intanto abbiamo pochissimi dati statistici: non sappiamo di quanto calano morti e feriti per incidente rispetto ai canonici limiti di 50 km/h e ancor meno sappiamo se l’abbassamento della velocità crei o no maggiore inquinamento. Occorre raccogliere i dati in un'area circoscritta per poter avere una statistica su benefici e svantaggi che le zone 30 possono arrecare. E poi, a Firenze, lo scorrimento del traffico è ingestibile da anni. Coi cantieri della tramvia i viali di circonvallazione sono una zona da 5 km/h già oggi". Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi e il consigliere Jacopo Cellai.

“Il rischio per Firenze è che si crei l’ennesimo multificio - aggiungono i consiglieri -. Facciamo un esempio: chi verrà sorpreso a percorrere una strada a 41 Km/h sarà messo in croce con una sanzione che parte da 271 € e può arrivare a 1084 €. Per non parlare poi degli autisti dei mezzi pubblici. Se uno di loro per recuperare un ritardo viene sorpreso a 40 Km/h rischia il ritiro della patente di guida, vi pare una cosa sensata?".

In conclusione, Draghi e Cellai sostengono che le zone 30 "possono essere utili nel centro Unesco e in alcune circoscritte zone appena fuori le mura, sempre che non si trasformino le strade con agghiaccianti zigzag e altre opere inutili e che cancellano stalli sosta", ma sono nettamente contrari a realizzarle sui viali e nelle periferie. (fdr)

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