"Vaga e strana la risposta dell'assessore Martini al mio question time nel Cosniglio comunale di oggi, da cui si evince che Vanity Fair non ha pagato un euro per sponsorizzare l'evento dell'8 marzo in cui veniva intitolato un giardino a Tina Anselmi. Ritengo si sia creato un precedente assurdo.
Perché la storia dell'ex esponente Dc non la facciamo ricordare dal sito della Camera o del Ministero del lavoro, oppure da Wikipedia o altre enciclopedia online?
Era necessario mettere sui tabelloni illustrativi installati nei giardini sul lungarno Colombo il qr code che richiama la rivista patinata in questione?
Da ora in poi saranno siti e giornali privati a raccontare le biografie di nostri personaggi storici illustri? Io mi auguro di no.
L'assessore mi ha risposto che il progetto aveva una caratura internazionale, ma dalle sue parole si capisce che il qr code in questione sarà comunque eliminato a breve".
Questo il commento del capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi
(fdr)