Approvato Ordine del Giorno dal Consiglio comunale
Il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del Giorno che chiede di dedicare un’attenzione nuova e più complessa alla giornata del Ricordo e alla storia delle terre al confine orientale, anche commemorando la figura di Sergio Rusich.
“Siamo consapevoli – spiegano il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano ed i consiglieri del Partito Democratico Donata Bianchi e Renzo Pampaloni – che ricordare vuole dire volgere lo sguardo a tutta la storia, tanto alle persecuzioni anche feroci di donne, uomini e bambini sloveni e croati vittime di feroci persecuzioni etniche e politiche da parte del Fascismo che cominciò a discriminarli attraverso l’adozione di tutta una serie di provvedimenti legislativi tendenti ad escluderli dalla partecipazione alla vita pubblica fino ad arrivare alle deportazioni nei campi di concentramento come quello di Gonars e dell’isola di Arbe ma che ricordare vuol dire anche raccontare le violenze commesse sugli italiani ritenuti indistintamente responsabili dei crimini compiuti fascisti, e quindi vittime di vendette e di esecuzioni di cui si trova traccia nelle foibe come in quella di Basovizza.
Firenze ospitò tante famiglie di esuli che in questa città ricostruirono le proprie radici e una nuova storia contribuendo attivamente anche alla vita della città, come fece Sergio Rusich, un partigiano, italiano istriano, che ha combattuto a 23 anni contro il nazifascismo nelle file dell’esercito partigiano jugoslavo, catturato e deportato dai nazisti nel Campo di Flossenbürg e liberato nel maggio del ‘45 dal sottocampo di Zatschke-Mockethal dall’esercito sovietico, per tornare in Istria e battersi per l’italianità di quelle terre, (almeno per quella parte abitata da popolazione italiana), per poi ripartire, esule, per non sottostare al regime totalitario di Tito che si era instaurato con la vittoria della guerra e con la conquista delle terre istriane e dalmate.
Sono numerose – proseguono i consiglieri Armentano, Bianchi e Pampaloni – le iniziative sul tema nel mondo delle scuole, sostenuta dall’Amministrazione comunale nel corso degli anni. Ricordiamo che proprio Sergio Rusich ha lavorato presso la scuola elementare della Montagnola, nel Quartiere 4, fin dal 1955 e ricordiamo che, una volta in pensione, Sergio Rusich ha continuato la sua attività nelle scuole del quartiere portando la sua testimonianza ai ragazzi sugli eventi tragici che aveva vissuto sul confine orientale.
Con questo atto chiediamo di rafforzare la promozione nelle scuole fiorentine, tra studenti e insegnanti, della conoscenza della complessa storia del confine orientale anche attraverso il progetto regionale “Per la storia di un confine difficile. L’Alto Adriatico nel Novecento” poiché investire sulla formazione e l’acquisizione di un pensiero critico contribuisce alla cura della memoria ed è il migliore vaccino contro l’odio e l’indifferenza.
Il gruppo del partito democratico chiede anche di dedicare un luogo pubblico alla memoria di Sergio Rusich, morto a Firenze il 14 febbraio dell’anno duemilasei, che nella vita e nel suo ruolo di educatore ha sempre insegnato che valore fondamentale è la verità della storia, e questa è la strada che Sergio Rusich ha seguito sempre, insieme al sentimento della pietà, il valore più grande, quello che ci deve guidare per non restare prigionieri dell’odio e della vendetta.
Di individuare tale luogo preferibilmente nel Quartiere 4, dove ha esercitato un’instancabile testimonianza delle proprie esperienze sul confine orientale presso le scuole del Quartiere”. (s.spa.)