Dopo il via libera della giunta del novembre scorso arriva anche l’approvazione in aula. Stop alle aperture entro 500 metri da luoghi sensibili e penalizzazioni su contributi e agevolazioni. L’assessore Del Re: “Un intervento importante per tutelare la salute dei cittadini”
Stop all’apertura di sale slot e a nuove ‘macchinette’ nel raggio di 500 metri da scuole, impianti sportivi, discoteche, parchi, sportelli bancomat e altri luoghi sensibili. Ma anche penalità nell’assegnazione di contributi e nel riconoscimento di canoni agevolati agli esercenti e siti di gioco on line bannati dal wifi comunale. Sono alcune delle misure contenute nel nuovo regolamento anti-slot che ha avuto oggi il via libera all'unanimità del Consiglio comunale, dopo l’approvazione nel novembre scorso da parte della giunta, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. Il Consiglio ha approvato anche alcuni emendamenti, tra i quali la riduzione da 24 a 18 mesi del periodo previsto per l’adeguamento degli esercizi e l’immediata efficacia della misura che nega il patrocinio a iniziative o eventi organizzati da soggetti che gestiscono o hanno installate nei propri locali le cosiddette ‘macchinette’.
“Un intervento complesso – ha spiegato l’assessore Del Re - che nasce nell’ambito di un lavoro fatto con Anci Toscana per arrivare a una regolamentazione il più possibile uniforme, e che poggia su uno studio dell’Università degli Studi di Firenze, a cui ci siamo rivolti dopo che il Tar aveva contestato la carenza di studi scientifici sulla ludopatia alla base della precedente ordinanza di limitazione degli orari”.
Lo studio in questione è stato realizzato dal dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze, in particolare da Franca Tani, ordinaria di Psicologia dello sviluppo, autrice di pubblicazioni di livello in materia.
“Il report contiene dati molto preoccupanti sulla situazione nel territorio fiorentino – ha proseguito l’assessore Del Re – registrando in particolare un numero di punti gioco di oltre cinque volte superiore alla media regionale; un incremento di oltre il doppio del consumo di gioco d’azzardo nell’ultimo biennio rispetto alla media nazionale; una spesa pro-capite per il consumo di gioco che supera del 6% la media pro-capite nazionale. A questi dati corrisponde negli ultimi 16 anni un aumento del 76% delle richieste ai centri Ser.D per disturbo da gioco d’azzardo”.
Tante le novità previste dal regolamento. Non potranno essere aperte nuove sale slot o sale scommesse nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, impianti sportivi, chiese, ospedali, università, discoteche, biblioteche comunali, musei, parchi e giardini individuati con i quartieri, perché più frequentati da giovani e over 65; il Comune di Firenze non potrà concedere il patrocinio a iniziative o eventi organizzati da soggetti che gestiscono o hanno installate nei propri locali le cosiddette ‘macchinette’. In tema di contributi e agevolazioni, agli stessi soggetti saranno applicate penalizzazioni nell’assegnazione dei punteggi per l’accesso ai finanziamenti e non sarà riconosciuto il canone agevolato riconosciuto a chi si trova in sedi di proprietà del Comune. Tale ultima misura, dopo le modifiche approvate in Consiglio, sarà effettiva decorsi 18 mesi (anziché 24) dall’entrata in vigore del regolamento, in considerazione delle penali spesso previste dai contratti per il recesso firmai dai gestori. Infine, i siti di gioco on line saranno bannati dal wifi libero del Comune di Firenze e dalle reti federate con Firenze Wifi (Università di Firenze, Careggi e Meyer). Gli esercizi ‘slot-free’ potranno esporre l’apposito logo della Regione Toscana, oltre a un logo aggiuntivo a disposizione di quelli che banneranno i siti di gioco on line anche dalla propria rete wifi.
“Ringrazio l’Università di Firenze che è stata al nostro fianco in questo lavoro, e tutti coloro che hanno collaborato – ha concluso l’assessore Del Re -: l’ufficio Statistica, l’ufficio Sviluppo economico, la direzione Servizi sociali e l’Usl Toscana”.
Per quanto riguarda i limiti agli orari di apertura, il regolamento fa riferimento ad apposite ordinanze del sindaco e a fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco fino a sei ore complessive previste dall’intesa Stato-Regioni-Enti locali del settembre scorso. (sc)