Il gruppo Pd aderisce a appello Fiom- CGIL

E i presidenti delle commissioni Lavoro e Sviluppo economico lanciano l’idea di “un ‘laboratorio’ per confrontarsi con categorie, sindacati, e tutti i soggetti coinvolti e costruire assieme la ripartenza”

“Come gruppo Pd aderiamo all’appello della Fiom-CGIL di Firenze”. A dirlo è il capogruppo in Consiglio comunale Nicola Armentano. “Mai come adesso lavoro e tutela della salute pubblica devono andare di pari passo. È fondamentale affrontare l’emergenza sanitaria in corso ma nel contempo è necessario e urgente cominciare a pensare a come ripartire e organizzarsi per mettere in campo tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Da parte nostra siamo pronti a un confronto proficuo e costante su questo”, conclude Armentano.

 

E sulla cosiddetta ‘fase 2’, Laura Sparavigna e Enrico Conti, presidenti commissioni Lavoro e Sviluppo economico annunciano un impegno congiunto. “Il tema non è solo quando ma come ripartire. – spiegano - E per rispondere a questa esigenza è doveroso ascoltare categorie, sindacati, mondo delle imprese e del lavoro, per costruire assieme la strategia più giusta. Noi mettiamo a disposizione le nostre commissioni in una sorta di ‘laboratorio’, in cui tutti assieme vogliamo progettare un nuovo modello di sviluppo per la Firenze post-Covid, che sappia difendere e valorizzare il tessuto produttivo cittadino guardando al futuro, abbia come cardine la difesa della salute, non lasci indietro nessuno”.

 

“Condivido l’appello alla salute dei lavoratori, delle loro famiglie e delle nostre comunità, la sicurezza sui luoghi di lavoro è una priorità irrinunciabile, adesso se possibile ancora di più. – fa presente Sparavigna – Concentriamoci sul come riaprire più che quando. Dobbiamo prepararci a mutare drasticamente servizi e aspetti comportamentali della quotidianità. Dobbiamo cambiare ‘sistema lavoro’ dalle forme di organizzazioni del lavoro settore per settore, all’armonizzazione normativa tra le vecchie e le (non troppo) nuove professioni, emerse in questa quarantena digitalizzata, dalle filiere produttive ai percorsi di formazione”.

 

"Dopo una lunga fase di crescita non sempre ordinata, occorre ripensare il modello di sviluppo della città per rafforzarne i tratti distintivi che ne hanno decretato il successo reintegrando quei fattori sociali ed ambientali che sono stati ‘consumati’ ma che ne garantiscono la sostenibilità di lungo periodo. – evidenzia Conti – Pensando ad esempio al centro storico e al turismo non si tratta quindi di ‘abiurare’ ma di individuare e mettere in campo una strategia di sviluppo, urbanistica, culturale, produttiva, necessaria a favorirne il salto di qualità, a rafforzare la biodiversità negli usi degli spazi fisici e sociali, a tutto vantaggio della stessa competitività della destinazione Firenze e della qualità della vita dei fiorentini. Noi proponiamo il laboratorio anche come luogo dove tutti i rappresentanti dei principali soggetti sociali e produttivi di Firenze si confrontano su questi temi e individuano strategie all’altezza della sfida che sta attraversando la nostra comunità”.

 

(sa. ca.)

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