Il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione ha ricordato Lando Conti

In apertura di seduta del Consiglio comunale il presidente Cosimo Guccione ha ricordato un nostro illustre concittadino, di cui proprio oggi cade l’anniversario dell’assassinio per mano delle Brigate Rosse: Lando Conti.

“Proveniente da una famiglia di grande impegno civile - il nonno materno fu membro del Comitato toscano di liberazione nazionale nonché assessore e vicesindaco nella giunta La Pira, e prima ancora, con la figlia, ovvero la madre di Lando Conti, impegnato attivamente nella Resistenza - dopo la laurea in giurisprudenza, Conti – ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione – iniziò il suo impegno politico nel Partito Repubblicano Italiano.

Fu prima segretario provinciale del partito, poi consigliere comunale, assessore col Sindaco Bonsanti e infine, dal marzo 1984 al settembre 1985, Sindaco di Firenze.

Poco dopo le 17:00 del 10 febbraio 1986, Lando Conti stava venendo proprio qui, a Palazzo vecchio, per partecipare a una seduta del Consiglio comunale, quando fu affiancato da un’auto dalla quale partirono undici colpi di arma da fuoco che lo uccisero.

I terroristi lasciarono sul posto un volantino di rivendicazione a firma “Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente”. I processi accerteranno che l’omicidio era stato organizzato e compiuto da esponenti del gruppo terroristico che lo aveva rivendicato.

Il terrorismo di matrice politica, in Italia, è una ferita ancora aperta. Lo è perché molte vicende non sono ancora risolte: né dal punto di vista giudiziale (gli stessi colpevoli dell'assassinio Conti non sono stati individuati tutti), né da quello storico (le ragioni per cui un’ideologia, anzi più d'una, nel nostro Paese, sboccarono nella lotta armata sono ancora oggetto di studio e di discussione), né da quello sociale, poiché i parenti, i figli delle vittime sono tra noi e possono testimoniare che il dolore per esser stati strappati all'amore di un padre, di una madre, di un fratello o di una sorella, non si spegne a distanza di anni, di decenni, anche dopo esser diventati a loro volta padri, madri.

Agli inquirenti e alla Magistratura il compito di continuare a indagare, agli storici quello di analizzare i fatti, approfondire i contesti, spiegare le dinamiche. A noi, che abbiamo l’onore di sedere in questi scranni, la responsabilità di rispondere ai cittadini che rappresentiamo col maggior impegno possibile, con onestà intellettuale, con le nostre azioni quotidiane, qui in Consiglio e fuori da queste mura, per le strade della città.

Perché – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione – se è importante far luce sulle verità del passato, ma su questo non possiamo avere oggettivamente molto margine, è invece in nostro potere, e nostro dovere, contribuire a costruire una comunità cittadina priva di quei conflitti che diseguaglianze, difficoltà economiche e distanze sociali, non possono che inquinare. Per i nostri ragazzi, anzitutto, perché la via del terrorismo per costruire una società diversa, non possa mai, nemmeno per un momento, sembrare una strada percorribile”. (s.spa.)

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