“Nel 2015 fu bocciata una mozione che chiedeva la realizzazione del bosco, prima dei lavori dell'inceneritore, motivo della sentenza del Consiglio di Stato”. Presentato question time col quale si chiedono anche le dimissioni dei vertici di Q-Thermo e Alia
“Anche la Giunta è ed era contraria alla realizzazione del progetto del Bosco della Piana, prima dell’avvio dei lavori dell'inceneritore, così come lo era il Consiglio comunale, che bocciò nel novembre 2015 una mia mozione, che chiedeva la conferma dell'impegno per il bosco già preso nel lontano 2005 con un protocollo d'intesa firmato tra gli altri dall'allora sindaco Domenici e dal presidente della Provincia Renzi?” E' questo il quesito posto da Miriam Amato, consigliera aderente a Potere al Popolo, con una domanda di attualità presentata per il Consiglio di lunedì prossimo.
“La realizzazione del bosco della Piana come compensazione anticipata dell'inceneritore – spiega la consigliera – è la motivazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto i ricorsi presentati dall'Autorità per la gestione dei rifiuti Toscana Centro (Ato), da Q-Thermo e dalla Città Metropolitana: se le amministrazioni comunali, che si sono succedute dal 2005 a Firenze, come a Campi e Sesto, avessero voluto realizzare davvero il bosco, avevano tutto il tempo e le risorse necessarie per farlo, prima di autorizzare l'inceneritore”. La consigliera se la prende anche con i vertici di Q-Thermo, la società costruttrice e proponente l'inceneritore, e Alia. “Il presidente di Q-thermo già annuncia la richiesta di indennizzo, in caso di non realizzazione dell'impianto di Case Passerini – si indigna Amato – per questo domando al sindaco, se intende chiedere le dimissioni del presidente Giorgio Moretti, ex presidente del Quadrifoglio, e anche dell'amministratore delegato di Alia nonché consigliere di Q-Thermo, Livio Giannotti” conclude Amato. (s.spa.)