La Classe dei Banchi vuoti. A 30 anni dalla strage di via dei Georgofili

Proseguono le iniziative a 30 anni dalla strage di via dei Georgofili. Una bomba uccideva cinque persone, tra le quali Un’auto imbottita con quasi 300 chili di esplosivo, a pochi passi dalla Galleria degli Uffizi, in via dei Georgofili esplose uccidendo le piccole Caterina di 50 giorni e Nadia Nencioni di appena 9 anni. Caterina è la più piccola vittima innocente di mafia, uccise insieme alla madre Angela e al padre Fabrizio, ispettore della nostra Polizia Municipale. Oltre alla famiglia Nencioni, Dario Capolicchio studente universitario di 22 anni e ferendo quasi 50 persone oltre al danneggiamento di una parte del patrimonio della Galleria degli Uffizi e dell’Accademia dei Georgofili, scaraventando nel dolore e terrore l’intera città.

Per non dimenticare la profonda ferita inferta a Firenze, all’Italia e al mondo, per condannare con fermezza la strage e commemorare le vittime, il Consiglio comunale di Firenze, la Commissione consiliare 8 “Legalità”, insieme ai Consigli dei 5 Quartieri, a Libera coordinamento di Firenze e all’Associazione tra i familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili hanno voluto organizzare dei momenti di riflessione che possano dare seguito a tale memoria, rivolti agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado. La pièce teatrale “La classe dei banchi vuoti”, ispirata al libro di Don Luigi Ciotti, riadattata per il giovane pubblico, sarà lo spunto per raccogliere testimonianze e approfondimenti, una riflessione con il coinvolgimento di alcune scuole primarie e secondarie di primo grado dei 5 Quartieri di Firenze.

Ispirato al libro di Luigi Ciotti e Sonia Maria Luce Possentini “La classe dei banchi vuoti” narra di un’aula scolastica piena di banchi vuoti. Una classe in cui nessuno più studia, chiacchiera o ride, nessuno scambia figurine o copia i compiti di nascosto. Ma non è sempre stato così. Un tempo questa classe, come tutte le altre, era piena di voci, risate, paure, speranze, diari colorati e aeroplani di carta. A chi appartenevano questi banchi? E come mai sono rimasti vuoti? Ogni capitolo del libro racconta, tra parole e immagini, la storia di un bambino ucciso dalle mafie. Ogni storia è introdotta e chiusa allo stesso modo, a creare un ritornello che evoca l’idea della perdita, del percorso interrotto, di una ''normalità'' per sempre spezzata.

La rappresentazione è realizzata con Giovanni Esposito, regia di Nicola Zavagli, direzione organizzativa di Cristian Palmi. Produzione Teatri d’Imbarco. Oggi si è svolto l’appuntamento presso la Scuola Secondaria Barsanti, Auditorium Via Lunga n.c. 94. Domani, chiusura al Quartiere 1 presso i Teatro della Compagnia Via Cavour n.c. 50. (s.spa.)

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