In Consiglio comunale
In Consiglio comunale è stato commemorato l’80° Anniversario dell’inizio del rastrellamento degli ebrei fiorentini attraverso alcune letture di Primo Levi grazie alla disponibilità del Maestro Ugo De Vita, autore, regista, interprete fortemente impegnato nella divulgazione del teatro civile nella nostra città.
“Il 6 Novembre 1943 iniziò il rastrellamento che portò alla deportazione degli ebrei fiorentino. Perpetrata dai nazisti ma seguendo indicazioni puntuali. Abbiamo ricordato quel tragico evento che ha segnato la città – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – attraverso alcune letture col Maestro Ugo De Vita. Il 9 novembre ricorderemo, al binario 16, la partenza del primo convoglio verso Auschwitz. Solo 107 persone superarono le prime selezioni per l’immissione nel campo. Gli altri vennero eliminati. Dei 248 ebrei residenti a Firenze uccisi dai nazisti, abbiamo un ricordo in una grande lapide posta nel giardino nel tempio di via Luigi Carlo Farini. In questo elenco figurano anche 8 bambini molto piccoli a dimostrazione dell’assenza assoluta di pietà.
Altre scene terribili le abbiamo viste tutte e tutti nella guerra in Ucraina e le vediamo oggi in Palestina ed in Israele. È necessario curare l’anima – continua il presidente Milani – perché se non curiamo l’anima non diamo delle risposte a quanto sta accedendo”.
“Il Maestro Ugo De Vita si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica; dopo gli esordi con Dario Fo e Franca Rame, ha lavorato e portato sulle scene oltre quattrocento allestimenti di compagnie di prosa in Italia e all’estero, ha diretto in spettacoli e recital tantissimi artisti .
Negli ultimi anni Ugo De Vita ha svolto attività di didattica e sostegno presso la Casa Circondariale" Due Palazzi" a Padova nell’ambito del progetto “Parole oltre le sbarre”.
È considerato la più grande voce del teatro civile italiano, ha infatti portato sulle scene le tragiche storie, tra gli altri, di Welby, Bianzino, Coco, Stefano Cucchi, Marco Vannini e per ultimo, nel 2021, di Niccolò Ciatti “Fatti non foste a viver come bruti…” scritto e pensato per raccontare il brutale omicidio di Niccolò e la tragedia nella quale è piombata ormai da 6 anni la famiglia Ciatti.
E proprio su Ciatti ha chiesto al Consiglio comunale – conclude il presidente Luca Milani – un aiuto per poter rappresentare la storia del nostro concittadino in una sede istituzionale. Ci impegneremo ad aiutare il Maestro Ugo De Vita e la famiglia Ciatti per mantenere l'attenzione sul terribile omicidio che ha tolto la vita a Niccolò”. Il Consiglio comunale ha conferito al Maestro De Vita un riconoscimento per l'impegno profuso nella diffusione del teatro civile in città". (s.spa.)