L'assessora Giuliani e la Presidente del Comitato delle pietre d’inciampo Donata Bianchi: "Condanna per l'atto vile di imbrattamento delle pietre d'inciampo poste quest’anno in via Pagnini in memoria di Stella, Enzo e Rodolfo Passigli"

Queste le dichiarazioni dell'Assessora M. Federica Giuliani e della Presidente del Comitato delle pietre d’inciampo Donata Bianchi

"Le pietre d'inciampo non sono semplici placche di ottone. Sono memoria viva dei crimini nazifascisti, sono inciampi in orrori della storia, sono il ritorno a casa di coloro che furono trascinati via dalla vita per essere gettati nel tunnel delle violenze omicide dei campi di sterminio.

Firenze si sta impegnando a dare spessore alla memoria di queste storie con un progetto avviato dalla comunità ebraica fiorentina e abbracciato anche da altre importanti istituzioni del territorio insieme all'Amministrazione comunale che ha costituito appunto  il Comitato per le pietre d' inciampo in collaborazione con ANED, sezione di Firenze, ANEI sezione di Firenze, Comunità ebraica di Firenze, Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza e Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.
Danneggiare le pietre d’inciampo è un atto grave perché nega gli orrori del nazifascismo e aggredisce la memoria di donne e uomini, bambine e bambine che quelle pietre vogliono riportare vicino al nostri cuore,     questo è il senso della parola “ricordare”. Condanniamo quindi con forza il gesto vigliacco di coloro che hanno deciso di imbrattare con la vernice o l'acido - i rilievi in corso ci diranno l'entità del danno -  le pietre d'inciampo poste quest’anno in via Pagnini in memoria di Stella, Enzo e Rodolfo Passigli, un’anziana madre e i due figli, deportati ad Auschwitz con il treno della morte l '8 marzo 1944 e qui assassinati  il 10 aprile 1944 dopo un breve passaggio dal campo di concentramento di Fossoli.

L’Amministrazione e il Consiglio comunale di Firenze con un recente atto, vogliono rafforzare le iniziative collegate alla collocazione delle pietre di inciampo, oggetti parlanti la cui posa, quest’anno, è stata accompagnata dalla presenza attenta e consapevole di tanti studenti e studentesse che attorno alle pietre, in alcuni casi, hanno visto fiorire storie e riallacciarsi legami di vita.
Rifiutiamo la cultura dell’odio e della divisione, oggi serve tutt’altro. Servono capacità di ascolto e di dialogo, nonché l’impegno a costruire una società giusta e di pace.
Prendiamoci cura delle pietre d’inciampo poste in città e condanniamo il gesto violento di coloro che le sfregiano o imbrattano". (fdr)
 

Nella foto allegata, l'unica foto che rimane di quella famiglia, che ritrae Rodolfo Passigli

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