"Perché l'Amministrazione non si è fatta carico degli stipendi da decurtare dai compensi riconosciuti alla SE.Gi, visto che dai controlli del Responsabile Unico del Procedimento è emerso che non venivano pagati?"
Queste le dichiarazioni della consigliera Miriam Amato, aderente a Potere al Popolo:
"Alla mia interrogazione in aula l'assessore Gianassi non ha risposto sul punto cruciale, cioè se come sancito dal codice degli appalti, essendo la stazione appaltante, il Comune avrebbe potuto pagare gli stipendi ai dipendenti, sottraendo l’importo da quanto viene riconosciuto alla Se.Gi. Questo non è stato possibile saperlo, visto che con uno dei suoi soliti dribbling, a cui siamo purtroppo abituati, l'assessore non è entrato nell’argomento e si è limitato a rassicurare sui controlli e le segnalazioni del responsabile unico del procedimento, che poi sarebbero potuti essere alla base di un eventuale presa in carico degli stipendi da parte dell’amministrazione, visto che sono state riscontrate delle irregolarità.
L’unica certezza resta la fatica dei dipendenti ad arrivare a fine mese, e mi aspetto una presa di posizione politica più forte in merito da parte dell'amministrazione comunale.
Il caso della Se.Gi è uno dei tanti appalti che, una volta affidati, non tutelano i lavoratori e che ha creato molti disagi ai dipendenti che da mesi non ricevono lo stipendio, insieme ad altre problematiche di tipo economico, ad esempio correlate con il TFR. Nonostante la società riceva regolarmente i compensi pattuiti per la gestione dei servizi, che attualmente svolge per conto del Comune di Firenze. Ma il punto politico e amministrativo rimane e mi auguro che l’assessore risponda in replica a questo comunicato: l’amministrazione ha utilizzato tutti gli strumenti in atto per la tutela dei lavoratori? Perché il Comune di Firenze non si è fatto carico degli stipendi da decurtare dai compensi riconosciuti alla SE.Gi, visto che dai controlli del Responsabile Unico del Procedimento è emerso che non venivano pagati? Altrimenti diventa semplicistico appaltare ed esternalizzare i servizi, ma sempre più spesso viene fatto sulla pelle dei lavoratori.
La soluzione non è annullare il bando, se i lavoratori rischiano di non essere riassorbiti dalla nuova società che subentra. Le tutele vanno scritte nero su bianco nei bandi che vengono fatti, a partire dall’inserimento delle clausole sociali e a tutti i riferimenti normativi vigenti che vanno in questa direzione". (fdr)