Legge salva-centri storici, Cellai (FdI): "Non servono nuove norme, serve usare gli strumenti che già abbiamo"

"Una legge che può solo appesantire l'apparato normativo esistente senza ottenere risultati concreti. Perché il vero problema nella tutela del centro storico, nel caso di Firenze, risiede nel non applicare le norme che già abbiamo e nel non fare nulla per riportare residenza e negozi di vicinato e artigiani". Così il consigliere di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai è intervenuto sulla presentazione della proposta di legge per la tutela dei contri storici da parte del sindaco Nardella.

"Prendiamo atto che il nostro sindaco, che pochi giorni fa in tv ha detto che Giorgia Meloni odia l'Europa, vorrebbe abolire la Bolkestein: forse si è messo lui ad odiare l'Europa e vorrebbe disattenderne le leggi? - ha aggiunto Cellai -. Una tutela speciale di zone specifiche del centro a Firenze già c'è: Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio. Ma al tempo stesso ci sono anche decine di minimarket che vendono alcolici non rispettando le norme stabilite da questo Comune. E proprio su mia iniziativa il Consiglio comunale ha approvato la norma che stabilisce che vetrine ed infissi rispettino determinati parametri per garantire il decoro di strade e piazze storiche, adesso bisognerebbe applicarla".

"Troviamo curioso poi che il sindaco lamenti l'assenza di negozi come ferramenta, biancheria, calzolai o botteghe di falegname, quando con la politica della Ztl e l'assenza di parcheggi sono state proprio le sue giunte ad aver contribuito a questo processo, di progressiva desertificazione del centro, allontanando residenza e artigianato. Dopodiché è opportuno discutere anche di locazione breve, ma non si possono nascondere dietro a questo le colpe politiche alla base dell'abbandono della residenza" ha sottolineato ancora il consigliere, che ha concluso: "Ci sarebbero in realtà altri due temi: la fiscalità. Nardella aveva promesso in piena pandemia l'Imu a zero per i negozi del centro. Stiamo ancora aspettando, mentre l'imposta è invece quasi al massimo consentito dalla legge. E come sindaco della città metropolitana voleva la proprietà pubblica dei fondi commerciali per riportare gli artigiani in centro. A che punto è quel progetto? Ci pare che non siamo a nulla anche lì. In sostanza, non serve una nuova legge, e il sindaco farebbe meglio a impiegare le proprie energie per fare cose concrete per il nostro centro storico. Gli strumenti ci sono già, con le leggi vigenti". (fdr)

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