Questo l’intervento del Capogruppo di Firenze Democratica Leonardo Calistri
“Siamo arrivati alla fine di questa tre giorni di consiglio, ed è stata una maratona impegnativa.
Ringrazio innanzitutto gli uffici perché hanno svolto un lavoro difficile, senza un referente politico, come abbiamo già detto. E in Commissione si sono ritrovati gli uffici a spiegare la vendita di immobili pubblici come l’ex ospedale San Giovanni di Dio o la rinuncia a nuove scuole pubbliche, come la scuola Lavagnini. Sono però temi che non si possono spiegare, ma si devono motivare politicamente. Perché spetta alla politica fare delle scelte. Il sindaco, nella sua lunga illustrazione, pur non citando l’assessora Del Re, ha illustrato il suo lavoro e le scelte che ne erano e sono alla base del Piano. Molte sono rimaste, ma non possiamo non sottolineare come ci siano state poi altre scelte, su cui il sindaco non si è soffermato, che hanno tradito alcuni punti cardine su cui il poc era stato costruito e le abbiamo spiegate con i nostri emendamenti.
Una tra tutte: un anno fa, Cecilia Del Re aveva infatti chiesto discontinuità rispetto al passato invocando, tra le altre cose, lo stop alla vendita di immobili pubblici. E invece nella versione del poc poi approvata dalla giunta è stata introdotta una scheda per vendere un bellissimo immobile in pieno centro storico. Nonostante il parere positivo su tutti i nostri emendamenti, e nonostante avessimo detto al capogruppo PD quali per noi erano punti irruniciabili per una coerenza rispetto all’esigenza di un cambio di rotta rispetto al passato e per una città davvero pubblica, il gruppo PD ha bocciato gli emendamenti, compresi quelli su centro storico e scudo verde.
Questo piano operativo, poi, doveva avere come piano complementare il primo Piano del verde della città di Firenze, che, come noto, invece, non è stato neppure nel frattempo adottato: anche questo è un dato politico di rilievo perche adesso manca di quella prospettiva di sviluppo infrastrutturale verde che è necessaria per il futuro della nostra città, come rilevato anche dalla stessa Regione Toscana nella sua osservazione.
Sulla questione dell’Erp e monetizzazioni, si è preferito accogliere una osservazione di Fratelli d’Italia al riguardo, anche se poi si sono apportati dei correttivi come sulla durata delle convenzioni.
Ci dispiace, infine, per il mancato coinvolgimento dei cittadini nella fase tra adozione e approvazione, e per la mancata audizione dei consiglieri del Quartiere 1. Crediamo che anche su questo fronte sia necessario un diverso metodo per arrivare a votare questi atti. Sappiamo che il gruppo PD ha i voti per far passare gli atti odierni, e che ha preferito rivolgersi a chi sedeva nell’opposizione piuttosto che ascoltare i punti che avevamo segnalato e che erano coerenti con la visione di una città pubblica sbandierata dal sindaco. Ieri abbiamo visto presentare un sub-emendamento di giunta frutto di negoziazioni solo politiche, e questo fatto si commenta da solo. Resterà però il fatto che questo piano strutturale e piano operativo resterà quello adottato con il minor numero di voti a favore della storia. Per tutti questi motivi, il nostro voto sarà contrario e quindi annunciamo anche di uscire dalla maggioranza”. (s.spa.)