Limitazioni a nuove aperture di esercizi di somministrazione, Locchi (FI): “Non possiamo votare a favore di una delibera che getta fumo negli occhi ai cittadini sul decoro, mentre i problemi rimangono”

“È sotto gli occhi di tutti che alcune strade e piazze di Firenze sono sotto assedio da parte di servizi di somministrazione di ogni genere, come risulta chiaramente dall’elenco riportato nel provvedimento deliberativo.

Nutro tuttavia alcuni dubbi sui criteri che si vogliono adottare per contenere il numero degli esercizi di ristorazione in alcuni distretti cittadini. Si dispone il divieto di avvio di nuove attività di ristorazione senza operare alcuna distinzione sulla tipologia. Infatti, se in una zona dove sarà operativo il divieto abbiamo attualmente 10 attività di somministrazione di alimenti e sono tutte pizzerie, non vedo il motivo per cui non dovremmo consentire l’apertura di un ristorante di pesce o ancor più di un ristorante etnico. Viceversa, se in una piazza sono presenti 4 ristoranti tipici toscani e 4 ristoranti etnici, perché non dovrei consentire l’apertura di una pizzeria, essendo di tutta evidenza che si tratta di clienti che apprezzano proposte diverse che non rendono competitivi o peggio conflittuali le attività fra loro?

La domanda che mi pongo quindi è se questa delibera si prefigga di tutelare i ristoratori che operano nelle zone rosse oppure se si voglia impedire un ulteriore afflusso di avventori ritenuti eccessivi in termini di regolamentazione delle presenze. Questo non risulta assolutamente chiaro.

Ancora più rilevante mi appare il fatto che con l’apparente volontà di tutelare i proprietari delle attività di ristorazione esistenti si bloccano contemporaneamente tutte le opportunità di lavoro per camerieri, cuochi, pizzaioli… che sarebbero offerte dalle nuove attività e del relativo indotto. Aspetto non da poco in questo panorama di crisi occupazionale.

Inoltre, perché avvantaggiare solo alcune strade fiorentine? Forse Via del Ponte Sospeso o Viale Malta, ad esempio, non hanno diritto di essere tutelate? Per ogni strada o piazza si dovrebbe valutare un livello di saturazione che ne preveda la relativa regolamentazione. I ristoratori che si trovano ad operare nelle numerose zone che non sono contemplate dalla delibera hanno forse meno diritti?

E poi l’aspetto non certo trascurabile che già ebbi modo di evidenziare in occasione dell’esame della delibera che ha limitato l’avvio delle nuove attività di affitti brevi: questo provvedimento entra nel merito della libera gestione della proprietà privata. Non si può impedire al proprietario di un fondo, che magari ha acquistato pagandolo profumatamente, di metterlo a reddito come meglio crede.

Ma arrivando al nocciolo del discorso: a cosa serve varare nuovi regolamenti, nuove restrizioni con la scusa di portare ordine e decoro in città quando i contributi Unesco già vengono incassati, quando la tassa di soggiorno (ricordo 70 milioni di euro e non due spiccioli) arricchisce in maniera puntuale le casse comunali ma ancora non si è visto un aumento significativo dei cestini per i rifiuti, di panchine utili ad evitare i picnic in strada come nella zona di via de’Neri, quando la raccolta differenziata non funziona e i camion che raccolgono il cartone invadono e bloccano il centro a metà mattinata, quando il degrado insomma non accenna a diminuire e la delinquenza scappa da una zona per farsi viva in un’altra giocando a rimpiattino con le forze dell’ordine. Insomma, in definitiva un nuovo regolamento che getta fumo negli occhi in nome del decoro e dell’ordine quando invece i mezzi e i fondi per rendere davvero migliore Firenze già ci sarebbero.

Per tutti questi motivi, Forza Italia non potrà votare a favore di questa proposta”.

Questa la nota sull’intervento in aula di Alberto Locchi, capogruppo di Forza Italia

(fdr)

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