A Palazzo Vecchio si è tenuto il Convegno su “Lo sport a livello giovanile: opportunità e ostacoli nella carriere del giovane atleta
Si è svolto, nella Sala di Firenze Capitale, il convegno sullo sport giovanile, dal titolo “Lo sport a livello giovanile: opportunità e ostacoli nella carriere del giovane atleta”.
L’evento, svolto con il patrocinio del Comune di Firenze, dell’AICS e della Fondazione per la formazione forense dell’Ordine degli Avvocati di Firenze. È stato moderato dal consigliere comunale Lorenzo Masi, con i saluti istituzionali dell’Assessore allo sport Cosimo Guccione e del Presidente di Aics Comitato di Firenze Andrea Faggi.
Presenti avvocati sportivi e non, consiglieri federali, dirigenti di società, presidenti di circoli sportivi, psicologi e nutrizionisti dello sport, che hanno affrontato temi rilevanti e di attualità, dalla riforma dello sport alla normativa sui settori giovanili, dall’abolizione del decreto crescita alle normative sul tesseramento dei giovani atleti, dall’importanza degli investimenti esteri e delle infrastrutture sportive dedicate alla crescita dei giovani sportivi, dagli aspetti attinenti all’educazione e nutrizione alimentare, fino agli aspetti psicologici nel percorso di crescita e sviluppo dell’atleta.
Quello che emerge con chiarezza è che il movimento sportivo giovanile in Italia è ancora trainato dal calcio, “un’azienda” che dà lavoro ad oltre 50.000 persone, con un impatto economico di ben 24,5 miliardi di euro, pari al 3% del Pil (dati FIGC 2022). Il calcio risulta essere ancora il maggior contribuente delle casse del Coni, i cui fondi vengono poi ripartiti nelle casse, molto più sofferenti, delle altre federazioni degli altri sport.
Il sistema Sport – Paese sta in piedi ancora grazie all’azienda calcio. Un’azienda che, tuttavia e paradossalmente, non riceve alcun tipo di aiuto dalla politica nazionale, in tema ad esempio di infrastrutture sportive e per la costruzione dei nuovi stadi.
Il futuro dell’azienda calcio appare dunque sempre più a rischio, se si pensa alla mancata proroga del “Decreto crescita” - che avrebbe prolungato le agevolazioni e gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall’estero – nonché alla perdita del contributo di solidarietà dello 0,5% destinata proprio, invece, allo sviluppo dei settori giovanili.
Non stupisce quindi che le società calcistiche italiane rappresentino un mercato sempre più appetibile per gli investitori esteri, americani in particolare, sia direttamente per i magnati dell’industria sia attraverso fondi di investimento o gruppi di investitori, che grazie alle ingenti risorse a disposizione e ad una mentalità che allinea sempre di più il calcio all’entertainment, creano così nuovi flussi economici nonché il sostentamento e la stabilità finanziaria della società calcistica.
Diversa la situazione per gli altri sport, dal mondo del basket e del tennis in primis: nel tennis, in particolare, sono purtroppo ancora pochi gli esempi virtuosi di società e/o circoli sportivi in grado di sopravvivere con le proprie gambe. La buona notizia per questo sport è stato l’investimento su una classe di istruttori a livello giovanili, che è stata in grado di formare atleti del calibro di Sinner e Berrettini, solo per nominare i più famosi.
Numerosi gli interventi della giornata.
Leonardo Secci – Avvocato del Foro di Firenze e procuratore calcistico
”L’abolizione del decreto crescita, allo stato attuale, pare andare purtroppo nella direzione opposta rispetto a quella auspicata di favorire gli investimenti e lo sviluppo dei settori giovanili e dei giovani italiani, perché fa perdere, oltre al contributo di solidarietà dello 0,5%, potere contrattuale, attrattiva e competitività al sistema calcio e alle nostre società che, a parte alcune realtà più ricche, invece di aspettare la crescita di un giovane italiano probabilmente investiranno all’estero a basso costo”.
Simone Calzolai – Avvocato del Foro di Prato
“L'investimento di società americane nel calcio Italiano va vista non solo come una occasione di crescita in ambito prettamente sportivo, ma anche e soprattutto in ambito sociale, rappresentando una opportunità di miglioramento delle condizioni economiche di interi territori e dei cittadini che vi abitano”.
Marco Petrini – Consigliere Federale FIP
“La nuova normativa che andrà in vigore dal 1 luglio 2024 con l’abolizione del vincolo sportivo determinerà un cambiamento epocale nel mondo dello sport, in particolare in ambito giovanile, offrendo agli atleti (e alle loro famiglie) l’opportunità di essere totalmente arbitri del proprio futuro ma al tempo stesso porrà problemi organizzativi e di certezze alle società. Uno scenario completamente nuovo che, si spera, possa essere di stimolo per un’offerta più competitiva e di qualità per fare fronte al nuovo scenario”.
Marco Checcucci – Avvocato del Foro di Massa Carrara
“Con l'inserimento del comma 7 all'art. 33 della Costituzione, non solo si è voluto riconoscere lo sport come diritto individuale e interesse della collettività, ma, accanto alle classiche parti prescrittive e programmatiche della disposizione, il Legislatore Costituzionale ha voluto affiancare una chiara linea guida, laddove afferma che la Repubblica valorizza, tutela e incentiva lo sport solo se e in quanto sia in grado di veicolare un valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. Purtroppo quando parliamo di giovani atleti, notiamo che in molti casi siamo molto lontani da quegli obbiettivi”.
A chiudere i lavori del convegno il consigliere Avv. Lorenzo Masi, soddisfatto per gli stimoli ricevuti e per il grande interesse dei partecipanti. “Un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati oggi per farsì che questa giornata rimanga un punto importante nel dibattito cittadino sul ruolo centrale dello sport nei nostri giovani, come scuola di vita e di speranza per il futuro”. (s.spa.)