“La fiumana di turisti in attesa di un taxi all’uscita della Stazione Santa Maria Novella e all’aeroporto di Peretola non è più una novità, lo sanno bene in Palazzo Vecchio dove da ormai due anni si dibatte sulla problematica.
Per far fronte a quella che è a tutti gli effetti è diventata un’urgenza, visti i flussi costanti di turisti che affollano e dimorano in città, il Comune di Firenze aveva deciso di intervenire prevedendo 30 licenze temporanee stagionali in più per taxi a partire dal 2024.
“Non soltanto la misura decisa dall’Amministrazione era inappropriata perché non risolveva nell’immediato il problema della carenza dei taxi in città, ma adesso con il Decreto Asset approvato dal Governo Meloni si bloccano anche le licenze temporanee” così il consigliere Lorenzo Masi.
“Siamo basìti dal silenzio di Palazzo Vecchio su un tema così annoso come quello della carenza dei taxi in città. Inutile fornirci il numero complessivo delle licenze, perché il problema è che in uno stesso turno di lavoro i taxi che girano per le vie cittadine sono troppo pochi e le code infinite lo dimostrano”.
“La realtà è che il Comune non ha contezza del numero dei taxi che circolano ogni giorno per strada ed è oramai evidente che l’Amministrazione non intende assumere alcuna misura urgente per risolvere il problema delle lunghe file di attesa”.
“Esiste poi un altro problema di non poco conto, quello del traffico in città” prosegue Masi.
“Ci è stato riferito che la velocità media commerciale dei taxi in Europa è di 23 km/h, mentre a Firenze si è passati dai 17 km/h ai 13 km/m di adesso. Quindi è chiaro che se la mobilità a Firenze fosse migliore e se i taxi avessero maggiore libertà di circolare in città, probabilmente ci sarebbero effetti benefici anche per il turismo”. (s.spa.)