“Giovedì prossimo, a vent’anni dall'intitolazione del palasport di Firenze a Nelson Mandela, ci fermeremo tutti insieme al Mandela Forum, per riflettere sull’eredità di un uomo che ha trasformato il corso della storia, lasciando un segno indelebile nei cuori e nelle menti di milioni di persone. Mandela – ha ricordato in Consiglio comunale il capogruppo del Partito Democratico Luca Milani – non è stato solo il primo presidente democraticamente eletto del Sudafrica post-apartheid, ma un simbolo vivente di resistenza, perdono e riconciliazione.
Il cammino verso la libertà
Nato in un Sudafrica profondamente diviso, Mandela dedicò la sua vita alla lotta contro l’ingiustizia del regime dell’apartheid. Dopo 27 anni di prigionia nelle condizioni più dure, uscì dal carcere non con sentimenti di odio, ma con una visione di unità e speranza. Il suo celebre discorso del 1994, all’indomani della sua elezione a presidente, rimane una testimonianza straordinaria della sua convinzione che “il risentimento è come bere veleno e aspettarsi che uccida il proprio nemico”.
L’eredità politica e sociale
Nelson Mandela ha insegnato che la politica può essere uno strumento di riscatto collettivo, non di divisione. Con il suo governo, gettò le basi per un Sudafrica nuovo, basato su principi di uguaglianza e dignità umana. Promosse la Commissione per la Verità e la Riconciliazione, un progetto rivoluzionario che trasformò il dolore della nazione in un’opportunità di guarigione collettiva.
Mandela credeva nel potere dell’istruzione, definendola “l’arma più potente per cambiare il mondo”. Attraverso la Fondazione Nelson Mandela, creò opportunità educative per le generazioni future, sostenendo che la lotta contro la povertà fosse una missione tanto importante quanto quella contro la segregazione razziale.
Mandela è stato molto più di un leader politico: è stato una figura universale, un faro per chiunque lotti per la libertà e la giustizia. La sua capacità di perdonare senza dimenticare ha ispirato leader e cittadini in ogni angolo del mondo, offrendo un modello unico di leadership basata sull’integrità morale.
A vent’anni dall'intitolazione del palasport di Firenze, il messaggio di Mandela risuona ancora con forza. In un mondo segnato da nuove divisioni e tensioni globali, il suo appello all'unità e alla solidarietà è più rilevante che mai. La sua vita ci ricorda che il cambiamento è possibile, ma richiede coraggio, sacrificio e una visione di lungo termine.
Nelson Mandela – ha aggiunto il capogruppo PD Luca Milani – ci ha insegnato che la lotta per la libertà non riguarda solo l’abolizione delle catene visibili, ma anche la costruzione di una società dove ogni individuo sia libero di sognare, crescere e vivere con dignità. Sta a noi, oggi, raccogliere questa eredità e far sì che il suo sogno di un mondo più giusto diventi realtà.
Celebrando il ventennale dell'intitolazione del palasport di Firenze, non ci limitiamo a ricordare Mandela, ma a rinnovare il nostro impegno verso i valori che ha incarnato. Come disse lui stesso:
“Ho imparato che il coraggio non è l'assenza di paura, ma il trionfo su di essa. L'uomo coraggioso non è colui che non prova paura, ma colui che la sconfigge”. e quale paura il mondo di oggi si trova a dover superare, la paura della Pace, non certo della guerra visto che la pratica quotidianamente, ma la paura di vivere secondo i rischi della pace: “Se vuoi fare la pace col tuo nemico devi lavorare col tuo nemico. Così diventerà il tuo partner”.
Oggi, più che mai, il mondo ha bisogno del coraggio e della visione di Nelson Mandela”. (s.spa.)