Luca Milani e Beatrice Barbieri (PD): “Aprire un confronto per andare oltre il salario minimo, verso la lotta contro la precarietà in tutti i settori e per tutti i lavoratori”

“Visto il dibattito emerso nei giorni scorsi, grazie al lavoro svolto dalla CGIL e sviluppato sulla stampa riguardo alle condizioni salariali, specie nel mondo del turismo, riteniamo utile riaprire un dibattito – spiegano il capogruppo PD Luca Milani e la presidente della Commissione Istruzione, formazione e lavoro Beatrice Barbieri – che dia valore generale ai contratti nazionali per tutti, spingendosi oltre il salario minimo, verso la lotta contro la precarietà in tutti i settori e per tutti i lavoratori.

Il salario minimo è il minimo che serve per sopravvivere: Il periodo estivo risolleva e sottolinea l’importanza di rispettare la soglia minima dei 9 euro per i lavoratori che ancor più, in questo periodo, subiscono contratti part time e finiscono per lavorare, di fatto, come se fossero full time. I contratti sono stati scritti tenendo conto della salute del dipendente. Spesso non si pensa alle conseguenze sul fisico e sulla testa di chi lavora durante il periodo estivo.

Lo sfruttamento non conosce età: la maggior parte delle volte si associa il lavoro stagionale ad un personale giovane, ma le condizioni economiche del paese unite alla professionalità che in alcuni settori sono ricercati e che richiedono anni di esperienza, vedono così mettersi in gioco anche personale over 40.

I lavoratori non devono essere ricattabili: le causali per fare i contratti a termine non devono essere stabilite dalla contrattazione delle parti, c’è un dislivello di potere tra chi il lavoro è in condizione di offrirlo e chi invece ne ha bisogno per mangiare e questo rende i lavoratori più fragili.

Attenzione – concludono Luca Milani e Beatrice Barbieri – deve essere posta anche sul tema dei contributi perché spesso non sono soddisfacenti per maturare un trattamento previdenziale o, purtroppo, talvolta inesistenti.

Pensiamo quindi sia indispensabile aprire un approfondimento e confronto con il Paese al fine di portare avanti un’azione concreta ed attiva che applichi in tutto e per tutti l’art. 36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e, in ogni caso, sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge”. (s.spa.)

Scroll to top of the page