Luca Milani (Presidente del Consiglio comunale): “La città di Firenze non vuole arrendersi alla scelta della guerra e dell’uso delle armi”

“È urgente il tempo di una cultura diversa: la cultura della Pace. Per questo sono stati organizzati quattro incontri offrendo a tutti pari dignità e cittadinanza”

“La data del 7 ottobre rimarrà, purtroppo, nella nostra vita segno indelebile della barbarie e della atrocità delle quali l’uomo si rivela capace e niente – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – può giustificare il massacro compiuto verso i cittadini di Israele.

Quanto accaduto riguarda tutti noi perché da troppo tempo la questione palestinese è senza una politica che porti alla pace e alla convivenza tra i due popoli.

A seguito della grande manifestazione di Firenze in nome della Pace, promossa da Padre Bernardo Gianni con la fiaccolata silenziosa, nella quale, con sincero cordoglio e profondo dolore per quanto accaduto in Israele e per quando stava accadendo in Palestina e Cisgiordania, tante donne e tanti uomini di religioni, culture e visioni politiche diverse si sono ritrovati unanimi nel condannare l’accaduto e nel chiedere lo stop alla violenza.

Da quel giorno numerose richieste sono giunte al Consiglio comunale da un ampio e variegato insieme di associazioni, enti, fondazioni ma anche di singoli cittadini perché la Città di Firenze, attraverso le sue Istituzioni, sia promotrice di percorsi di Pace.

Il Consiglio comunale – continua Milani – ha quindi deciso di proporre, a Palazzo Vecchio, un ciclo di quattro incontri accogliendo le tante e variegate richieste giunte, per dar loro pari dignità e cittadinanza e per offrire un contributo di grande respiro ai movimenti pacifisti e soprattutto nella speranza di elaborazione di un’autentica cultura della pace.

La cultura che ancora domina è quella funzionale alla guerra, mentre è urgente il tempo di una cultura diversa: la cultura della Pace.

Il primo impedimento alla nascita ed alla diffusione di questa nuova cultura è l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro.

E questo, ancora una volta, lo dimostra il Console di Israele in Toscana.

Dalla città di Firenze deve partire una sfida a questa rassegnazione alla guerra giusta.

Io ho proposto quattro incontri che ci servono proprio per provare a capire le ragioni degli uni e degli altri; prima condizione verso la pace: il riconoscimento dell’altro e la consapevolezza di cosa accade.

Poi la speranza è di arrivare ad un cessate il fuoco, al soccorso delle persone prigioniere e dei civili palestinesi e poi a piccoli pezzettini, oggi solo brandelli, ricostruire e sperare nella riconciliazione.

Siamo convinti della correttezza della tesi del Sindaco La Pira che già nel 1967 richiamava l’urgenza di scelte radicali secondo Isaia (le armi cambiate in atri), e profetizzava l’inevitabilità della Pace universale; l’inevitabilità del disarmo e l’inevitabile promozione civile e spirituale dei popoli di tutta la terra.

Non siamo destinata alla barbarie, è urgente il tempo dei costruttori di Pace e non di chi non perde occasione per rivendicare solo le proprie ragioni.

Abbiamo ascoltato proprio mercoledì la Comunità ebraica; nel Salone de’ 200: “Dove Comincia la Pace”, un incontro con Angelica Edna Calò e Yehuda Livné. L’occasione straordinaria di incontrare di persona e dialogare con due storici attivisti che da oltre trent’anni, dal loro kibbutz vicino al confine con il Libano, lavorano quotidianamente con palestinesi e israeliani, ebrei e arabi per la costruzione di un futuro di riconoscimento, incontro, comprensione e pace. L’evento era promosso dal Consiglio Comunale di Firenze, dalla Comunità Ebraica di Firenze, dalla Federazione Nazionale delle Associazioni Italia Israele e dall’Associazione Italia Israele di Firenze.

Proseguiamo Domenica 4 febbraio ore 10 nel Salone de’ 500 con “Pace in Medio Oriente: la forza delle città”. Seguendo l’eredità di La Pira: quale ruolo e quali responsabilità delle città in ordine alla costruzione della pace. Sono invitati i Presidenti dei Consigli comunali delle città Metropolitane e dei comuni della Toscana perché rappresentanti di tutto il Consiglio e quindi dei cittadini e delle cittadine nonché di tutti gli schieramenti politici proprio perché il fine ultimo è quello della pace. Interventi di Patrizia Giunti (Presidente Fondazione Giorgio La Pira), Giorgio Gomel (Presidente Alliance for Middle Est Peace Europe), Lisa Clark (Beati Costruttori di Pace), Ali Rashid (già Deputato al Parlamento italiano) e Don Bernardo Gianni (Abate della Basilica di San Miniato al Monte). Incontro promosso da Consiglio comunale di Firenze, Coalizione Assisi Pace Giusta e più di 60 tra associazioni locali, sindacati, fondazioni e singoli cittadini.

Sabato 24 febbraio ore 15 Salone de’ 500 “Pace e giustizia in Medio Oriente focus Palestina”. L’Umanità sta raggiungendo il suo limite. Il conflitto che si sta sviluppando in Medio Oriente ha una portata storica enorme e, potenzialmente, devastante. La questione israelopalestinese non è cominciata il 7 ottobre del 2023, ma va avanti da oltre 75 anni. La Comunità internazionale e, in particolare, l’Unione Europea hanno rinunciato al loro ruolo. Esigere il rispetto del diritto internazionale umanitario da parte di tutti i belligeranti è il primo passo, ma non è sufficiente. Oggi è più urgente che mai chiedere alle nostre Istituzioni e ai nostri Governi di impegnarsi per affrontare i veri ostacoli che si frappongono alla Pace e alla Giustizia in Medio Oriente.
Interverranno Ilan Pappé (storico dell'Università di Exter GB), Francesca Albanese (relatrice speciale sui diritti umani nei territori palestinesi per l’ONU), Mustafa Barghouti (membro del Consiglio legislativo palestinese), Ruba Salih (antropologa università di Bologna) SaritMichaeli (B'Tselem). Evento promosso dal Consiglio comunale di Firenze e dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente.

Infine giovedì 7 marzo, nel Salone de’ 200 “Abbattere i muri e costruire i ponti”. Esperienze e prospettive di convivenza e fraternità nella nostra Firenze. L'importanza del dialogo interreligioso e della cooperazione. Firenze capitale del dialogo per una pacifica convivenza e inclusione tra cittadini. Evento promosso dal Consiglio comunale con la Scuola Fiorentina di alta Formazione per il dialogo interreligioso e interculturale (Segretario Generale Osama Raschid).

La città di Firenze – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – non vuole arrendersi alla scelta della guerra e dell’uso delle armi, perché nonostante tutto crediamo in quella tesi di Isaia; è la “spes contra spem”: la speranza anche quando non c’è più speranza”. (s.spa.)

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