Care consigliere, cari consiglieri,
voglio mettere a conoscenza il Consiglio di cosa è accaduto sabato mattina alla manifestazione del Foglio, perché questa vicenda riguarda me, è vero, ma riguarda anche tutti voi perché ritengo di aver subito una vera aggressione verbale seguita da un giudizio severo, duro, netto sul Presidente del Consiglio comunale di Firenze, e ritengo troppo serio, importante, sacro il ruolo del Consiglio comunale e del Presidente, per lasciarlo passare senza una presa di posizione.
Il senatore Matteo Renzi nonché fondatore del partito di IV, si è scagliato sulle mie dichiarazioni con violenza, travisandole, strumentalizzandole e non permettendo una replica. Ha affermato testualmente che “in questa città siamo veramente orripilati che il Presidente del Consiglio comunale di Firenze dica che le manifestazioni per Israele non servono, ma come si fa a dire che difendere chi viene ucciso, massacrato… deve vergognarsi…”.
Io a quel punto chiedo di intervenire avvicinandomi, ma sono stato rimandato a posto, il Senatore continua “ti metti a sedere e parli al tuo momento, perché se dici una cosa che non sta né in cielo né in terra, ti devi prendere la responsabilità di quello che dici…
Davide Maria Turoldo diceva “non è che a Firenze non si creda è che a Firenze si crede solo alle cose vere…”.
Queste sono parole testuali e riportate esattamente dalla registrazione video presente sul sito del Foglio.
Andate a vederla, per rendervi conto della veemenza.
Poi ai giornalisti ha dichiarato che sarei l’uomo sbagliato al posto sbagliato.
E allora, proprio per il profondo rispetto che ho per voi Consigliere e Consiglieri, per ciascuno di voi, per il valore istituzionale che ha per me il Consiglio comunale, per la sua storia, per la storia gloriosa della città, vi chiedo perché dovrei vergognarmi delle mie parole?
Le ripropongo di seguito, perché forse ha ragione il Senatore leader di IV, e sono io che non mi rendo conto, allora analizziamole insieme per favore:
Un comunicato stampa dal titolo: “Un’occasione mancata”.
Sono passati più di 30 anni da quando il Consiglio comunale dichiarò, quasi all’unanimità (anche se piuttosto a malincuore da parte di alcune componenti politiche), Firenze “città operatrice di pace”.
Era un provvedimento che prendeva spunto da una serie di atti che l’avevano più volte vista operare in questo senso.
Il prossimo 5 Novembre ricorderemo l’anniversario della morte del Sindaco La Pira, che tanto, forse troppo, richiamiamo nei dibattiti in Consiglio comunale e non solo.
Allora chiediamoci cosa avrebbe fatto il Sindaco La Pira di fronte alla barbarie, alla violenza disumana efferata di Hamas. Cosa avrebbe fatto o detto!
Credo che noi tutti, abbiamo una forte responsabilità, noi cittadini non coinvolti direttamente dal conflitto perché lontani e non immediatamente in pericolo. Dovremmo avere la capacità e la lucidità di dimostrare con i comportamenti che la pace è sempre possibile, che la convivenza nella diversità è un valore fondamentale, che alla violenza possiamo opporre sempre un’altra strada. Basta volerlo.
Trovo sbagliate le manifestazioni pro Palestina e pro Israele, non servono alla causa della pace.
Non ho alcun dubbio nel condannare Hamas, ma non abbiamo bisogno di dividerci perché la violenza, il non rispetto dei diritti umani e la barbarie disumana vanno combattute; dobbiamo farlo insieme, ebrei, musulmani, cristiani, non credenti.
Prendo a prestito le parole di Padre Balducci: “Chi ancora si professa ateo, o marxista, o laico e ha bisogno di un cristiano per completare la serie delle rappresentanze sul proscenio della cultura, non mi cerchi. Io non sono che un uomo”, se qualcuno cerca di dividerci in categorie per Israele o per la Palestina è sulla strada sbagliata: non siamo che uomini!
“Poiché le guerre iniziano nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che vanno costruite le difese della pace”.
Questo è affermato nel preambolo dell’atto Costitutivo dell’UNESCO del 1945.
Di questo abbiamo bisogno e ciò rappresenta un vero salto di qualità culturale.
Basta violenza, l’uso delle armi non porta pace e giustizia!
Firenze ha perso un’occasione per fare una sola grande manifestazione contro Hamas, contro la violenza, contro la barbarie e la furia omicida, per la pace la fratellanza e per il diritto di esistere di Israele e della Palestina in una terra che ha visto versato già troppo sangue.
Chi di voi non si riconosce in questo appello! Vi prego ditemelo.
Capogruppo Dardano di IV, lei che viene da PAXChristi, che ha partecipato a manifestazioni per la pace in Palestina, che ha partecipato al dibattito dal titolo “I diritti violati nella Palestina sotto occupazione” con la presentazione del rapporto di Amnesty, vi ricordate i manifesti in città e le prese di posizione dei vari gruppi anche in Consiglio comunale?, lei capogruppo Dardano di IV da che parte stava? Quando a giugno 2020 insieme all’associazione di Amicizia Italia Palestina ha consegnato al Console onorario di Israele a Firenze, due importanti documenti contro l’annessione unilaterale di una significativa parte del territorio palestinese, già ampiamente defraudato… riporto dal comunicato stampa di PAXChristi. non sto inventando niente, da che parte stava?
È proprio questo il punto; l’errore che non dobbiamo fare: dividerci in due tifoserie.
Quanto fatto da Hamas è una strage senza precedenti, di una gravità assoluta e non ci sono dubbi sul considerare Hamas, un’organizzazione terroristica che non vuole certo raggiungere nessun tipo di Pace.
Lo dobbiamo ricordare fermamente oggi, perché oggi ricorre l’anniversario della deportazione dal Ghetto di Roma, Una ferita ancora viva nel corpo della città. Furono arrestati oltre 1.200 ebrei, nell’antico Ghetto ma anche in vari altri quartieri. I prigionieri vennero fatti salire a forza su un treno merci alla stazione Tiburtina e deportati verso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Tornarono vivi solo in 16.
Questo orrore doveva insegnarci la strada maestra.
La nostra priorità oggi, davanti a questo nuovo orrore, deve essere salvare gli ostaggi prigionieri e la popolazione civile che niente centra con gli attacchi.
Riaffermare però le ragioni del diritto internazionale e del diritto umanitario e, proprio dal nostro Consiglio, il mio intento, era che partisse un appello alla Pace.
Intanto un ringraziamento generale e sincero perché le manifestazioni di ieri si sono svolte correttamente in base al sacrosanto principio di manifestare nel rispetto degli altri e dei luoghi, senza accuse e offese.
Poi leggo, fortunatamente, che tanti hanno condiviso questo pensiero: dai partiti politici ad organizzazioni quali CGIL, ACLI, ARCI, ANPI, tante altre associazioni e singoli individui a dimostrazione che non è una presa di posizione priva di sostanza.
In queste ore dunque, tante realtà si stanno prodigando per affermare questo diritto – diritto alla pace alla convivenza tra popoli. C’è anche la proposta di coinvolgere i giovani di Rondine, benissimo lavoriamo insieme, facciamolo insieme! Di questo abbiamo bisogno no di show che non portano a niente, ma di un grande lavoro di tessitura verso la pace.
Presidente del Consiglio comunale
Luca Milani