La Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, presieduta da Mimma Dardano ha ospitato, in audizione, la dott.ssa Anna Maria Grosso, Responsabile Scientifico Percorso Ambulatoriale Complesso e Coordinato (PACC) per il nodulo polmonare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, che ha illustrato il percorso ambulatoriale dedicato alla sospetta patologia neoplastica toraco-polmonare.
“Nel corso della Commissione – ha sottolineato la presidente Mimma Dardano – è stato messo in evidenza il percorso virtuoso presente a Careggi per chi presenta neoplasie al polmone. Nei giorni scorsi erano stati messi in evidenza alcuni dati da parte dell’agenzia Agenas che elogiavano la Toscana, tra le regioni più virtuose non solo per l’emergenza sanitaria ma anche per la quotidianità sanitaria. Nonostante la nostra Regione sia tra le più virtuose siamo, comunque, fuori di sedici indicatori. Si parla sempre di più di sanità privata e degli interventi sui tumori. Esistono, invece, dei percorsi e delle scelte fatte dalla Regione che mostrano come siamo stati lungimiranti.
Infatti, nel 2011 è stato attivato, dalla Regione Toscana, un nuovo modello organizzativo per la diagnostica di varie patologie. Questo programma, chiamato “Day Service”, è un modello organizzativo che offre al cittadino dei percorsi finalizzati al raggiungimento di una risposta rapida ed appropriata al suo bisogno di salute. Nel 2014 questo modello è stato approvato ed attuato nell’AOU Careggi attraverso un percorso ambulatoriale PACC per nodulo polmonare, un percorso dedicato per sospetta neoplasia polmonare.
Attualmente l’offerta settimanale di questo percorso, a Careggi, prevede 15 prime visite, tre visite fast truck per il Pronto Soccorso e 5 visite per le urgenze.
Nei 5 anni di attività il servizio Day Service del PACC ci sono stati circa 1650 percorsi ambulatoriali aperti e questo percorso non ha subito alcun rallentamento, anche durante la pandemia sono stati aperti circa 300 percorsi ambulatoriali per sospetta neoplasia polmonare.
Si può dunque affermare – conclude la presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali – che in Toscana siamo stati precursori di un modello virtuoso che può essere preso a schema anche in altre regioni d’Italia”. (s.spa.)