La Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, presieduta da Mimma Dardano, ha ospitato l’assessora regionale Politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale Serena Spinelli sull’abrogazione del reddito di cittadinanza e le sue conseguenze nella realtà Toscana con una panoramica sul Disegno di legge delega “Schema di disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, il cosiddetto DDL non autosufficienza.
“L’assessora Spinelli ci ha illustrato la situazione nella quale si è venuta a trovare la Regione Toscana che ha proposto dei correttivi in merito all’abrogazione del reddito di cittadinanza che – ricorda la presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Mimma Dardano – verrà abolito nel 2024 ma che nel corso di quest’anno continuerà ad essere erogato solo in determinati casi: in famiglie con anziani sopra i 60 anni oppure con famiglie con minori o disabili. Escono dal reddito di cittadinanza tutta una serie di figure che prima erano in carico come assegnatari. Ci è stato illustrato che il reddito di cittadinanza si trasformerà in due nuovi strumenti: l’assegno di inclusione, per 18 mesi, per l’intero nucleo familiare sarà da 500 mesi fino ad un massimo di 1.150 euro in caso di nuclei numerosi. Sarà di 280 euro il contributo per l’affitto. Il supporto per la formazione e lavoro, dai 18 ai 59 anni, sarà di 350 euro al mese per 12 mesi e non rinnovabile. In Toscana da 53.000 nuclei familiari che percepivano il reddito di cittadinanza si passerà a 41.000. meno 12.000 e quindi meno 24% di cui 18.000 saranno percettori dell’assegno di inclusione mentre 220.000 saranno quelli che avranno il supporto di formazione e lavoro. A livello individuale i percettori di reddito di cittadinanza, e quindi non a livello di nucleo familiare, erano in toscana circa 109.000. Con le due nuove misure scenderanno a 72.000, quindi 37.000 persone in meno. Ci sarà, dunque, una progressiva riduzione delle risorse a disposizione della Regione Toscana che l’Irpet stima intorno agli 85 milioni di euro nell’arco di 12 mesi. La misura tende a ridursi nel tempo e non è rinnovabile. Questo comporterà un ulteriore decremento delle risorse a disposizione. Non ci sono, inoltre, risorse per il contributo affitti che consentiva ad una fascia di popolazione di non scivolare in una condizione di morosità. Occorre un intervento strutturale sul tema dell’accesso alla casa. Per la Regione Toscana si parla, comunque, di circa 20 milioni in meno. Già i fondi non erano sufficienti e quindi saranno circa 20.000 le persone che non potranno accedere a questo strumento di supporto e quindi a rischio sfratto. C’è un aumento di povertà in tutto il Paese ed anche nella nostra Regione. Abbiamo circa il 10% di famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese ed hanno difficoltà a sostenere spese impreviste. Il rapporto Caritas – continua la presidente Mimma Dardamno – ha presentato un rapporto con dati allarmanti. Circa la metà delle persone che si sono presentati agli sportelli della Caritas sono persone nuove che prima dell’evento pandemico non erano in una situazione di crisi. C’è una difficoltà economica che si sta espandendo. In conclusione ci saranno molte complicazioni derivanti dalla decisione di non finanziare più il reddito di cittadinanza”. (s.spa.)