“E con Francesco Nuti se ne va una delle parti più belle della storia del cinema italiano, non solo per la comicità toscana, ma per quel romanticismo intimo che Francesco con il suo sorriso, la sua buchetta sul mento e i suoi occhi languidi, ha rappresentato.
Ci lascia uno dei più grandi rappresentanti di tutto questo.
Personalmente – aggiunge il consigliere delegato per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli – il mio più grande abbraccio va a Ginevra che saprà valorizzare tutto quello che è stato suo babbo, ad Annamaria e a tutti i suoi amici e familiari più vicini e poi il più grande grazie va proprio a Francesco per averci raccontato, nel miglior modo possibile, attraverso le sue storie, il nostro modo di essere. Solo due mesi fa lo abbiamo omaggiato per i 40 anni di “Io Chiara e lo Scuro” e proprio in quell’occasione abbiamo avuto modo di capire quanto Francesco fosse amato. Sarà un onore e un impegno vero festeggiarlo e ricordarlo per sempre. Ciao Francesco, “Se me lo sento io figuriamoci te”. (s.spa.)