“Potere al popolo a Firenze entrerà nella coalizione che sostiene Antonella Bundu. Non lo ha deciso nessuna segreteria, nessun accordo di corridoio, ma la base della nostra organizzazione in città. Su circa 200 aderenti all’assemblea territoriale di Firenze, infatti, il 79% ha votato per andare in coalizione, il 19%per andare da soli, 1 ha optato per la scheda bianca e 1 ha annullato il voto. Questa è la nostra prima vittoria – sottolinea la consigliera comunale di Pap Miriam Amato – perché “fare tutto al contrario” per noi vuol dire prima di tutto sovvertire, partendo da noi stessi, la barbarie che c’è fuori. In un mondo in cui le decisioni che contano vengono decise nei consigli di amministrazione di aziende, banche e fondi di investimento, in cui la politica si è ridotta a puro marketing, noi vogliamo restituire realmente il “potere al popolo”, a cominciare dalle decisioni importanti che riguardano il nostro giovane movimento.
Perché abbiamo deciso l’entrata in coalizione?
Come ci ha scritto un nostro aderente, purtroppo emigrato all’estero come tante ragazze e ragazzi di questo paese: di fronte alla barbarie che avanza, al razzismo, alla guerra contro i poveri, “è tempo di unità”. Non un’unità basata sul nulla, sulla rincorsa alla poltrona, su coalizioni in cui c’è tutto e il contrario di tutto, cosa alla quale purtroppo ci ha abituato la sinistra di questo paese. Bensì un’unità basata su contenuti e su un metodo chiari. Pap infatti, ha sin da subito chiarito la propria visione della città (https://tinyurl.com/y3nk63qx) fissandola poi in 4 punti fondamentali (https://tinyurl.com/yy7arv6v): per noi non è più possibile considerare il PD una forza “di sinistra”, vicina agli interessi delle classi popolari di questa città, quando Nardella svende le case popolari del centro storico, sale sulle ruspe per buttare giù le baracche dei miserabili in nome della “lotta al degrado” o prosegue la politica di svendita al privato e di esternalizzazione dei servizi pubblici avviata dalle giunte precedenti; per noi è impossibile considerare di sinistra la lista di Graziano Cioni, l’assessore “sceriffo” di Firenze, famoso per le ordinanze anti-lavavetri (anti-poveri), emanate mentre la città veniva consegnata pezzo pezzo nelle mani dei Ligresti, di FIAT e della rendita immobiliare.
Su questo, sul contrasto alle politiche antipopolari delle giunte di centro-sinistra e sulla disobbedienza alle leggi ingiuste e ai vincoli di bilancio imposti agli enti locali (cioè alle istituzioni erogatrici dei servizi al cittadino), Firenze città aperta e le altre forze presenti in coalizione (Prc, SI, un pezzo di Mdp e Possibile), si sono impegnate, chi con qualche mal di pancia, chi con entusiasmo, a sottoscrivere un documento programmatico che abbiamo fornito a tutti i nostri aderenti in vista del voto. Pap ha così avuto la garanzia che sulle questioni fondamentali non ci saranno scivoloni o cedimenti di sorta, pena la fuoriuscita del nostro movimento dall’alleanza. Questa coerenza – aggiunge Miriam Amato – la dobbiamo prima di tutto a noi stessi, anche a chi, per paura (comprensibilmente dettata dall’esperienza) dei soliti compromessi al ribasso, ha votato contro l’entrata in coalizione. L’unità o è basata sui contenuti, o non è, per quanto ci riguarda.
C’è un altro fattore che non va sottovalutato nella scelta degli/delle aderenti: la figura del candidato sindaco. Antonella Bundu non è il classico politico maschio rappresentante di quella sinistra annichilita da 20 anni di compromessi col liberismo e dal voto del 4 marzo. È una figura nuova, un’elettrice di Pap e un’attivista proveniente dal mondo dell’antirazzismo e del volontariato, che incarna sulla sua pelle e sul suo essere donna le contraddizioni che vivono milioni di persone in questo paese. A tre giorni dall’8 marzo, a pochi giorni dall’intervento spropositato operato dai vigili urbani nei confronti di un ragazzo nero (che aveva appena perso i documenti!) nei pressi della stazione, nella città dove Nardella pensa di togliere i voti alla destra scimmiottando la Lega, la presenza di Antonella a capo della coalizione è uno schiaffo in faccia all’anima razzista e classista dell’attuale giunta, del M5S e della destra cittadina. Da donna – sottolinea Miriam Amato – sosterrò convintamente e con entusiasmo la nostra Candidata e sono convinta che ci sarà un buon lavoro di squadra”.
“E’ tempo di unità” contro gli speculatori; contro chi evade i contratti nazionali tanto nelle fabbriche di periferia quanto nei ristoranti del centro città; contro chi vorrebbe fare di Firenze una Disneyland per turisti (ricchi); contro chi considera il suolo della nostra città una mera occasione di profitto. “E’ tempo di unità” per chi vuole una città a misura di chi la vive; una mobilità pianificata e sostenibile; la risoluzione del problema abitativo; il conferimento del patrimonio pubblico (e di quello speculativo privato) a chi ha più bisogno e alla residenza; il ripopolamento del centro storico; una città aperta, antifascista e antirazzista; la fine delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni e servizi pubblici funzionanti, controllati direttamente dai comitati degli utenti, con dipendenti pagati in modo degno.
Per questa idea di città – conclude Miriam Amato – per la Firenze popolare, Potere al popolo c’è!”. (s.spa.)