Presentazione del libro di Andrea Gigliotti, col presidente del Consiglio comunale Luca Milani, domani, venerdì 12 maggio alle 16,45 in Sala Firenze Capitale, in occasione del 25° anniversario della nascita dell’Associazione Amici del Museo Stibbert
Domani, venerdì 12 maggio, alle 16,45, presso la Sala Firenze Capitale, al III piano di Palazzo Vecchio, sarà presentato il libro di Andrea Gigliotti “Missione speciale in Estremo Oriente 1918-1920”, edito da Arnaud. All’iniziativa, organizzata in occasione del 25° anniversario della nascita dell’Associazione Amici del Museo Stibbert, interverrà il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ed il presidente dell’Associazione Amici del Museo Stibbert Alessandro Del Taglia. Interventi della professoressa Elena Dundovich, Ordinario di Storia delle Relazioni internazionali Università di Pisa, del professor Francesco Mineccia, Ordinario di Storia moderna Università del Salento e dello stesso autore.
Il libro racconta una vicenda a lungo dimenticata: la “segretissima” missione militare italiana in Estremo Oriente tra l’estate del 1918 e la primavera del 1920. Ricostruita utilizzando, non solo il diario del sergente Felice Bottai di Lucolena, ma anche molte immagini di cui 190 provenienti dal suo album. L’autore intreccia ed integra la storia con memorie tratte dai diari di altri soldati che parteciparono alla missione del CSIEO. Le potenze occidentali decisero di intervenire militarmente per il timore che il Bolscevismo potesse diffondersi in altri paesi d’Europa.
L’Italia inviò poche migliaia di uomini, tra cui molti alpini, con compiti di polizia e sorveglianza della ferrovia Transiberiana, unica arteria per Vladivostok. Ad essi si unirono gli ex prigionieri di guerra austro-ungarici di etnia italiana della Legione Redenta di Siberia. All’inizio del 1920 il governo Nitti ordinò il ritiro delle truppe italiane ancora in Russia. Al rientro in patria dei nostri giovanissimi soldati, patrioti orgogliosi, non c’era nessuna istituzione ad accoglierli. I tempi erano cambiati e la missione doveva essere obliata. La crociata “anticomunista” del 1918 – come scrisse Indro Montanelli – era solo un’etichetta che celava le mire territoriali delle potenze: e anche per questo fallì in pieno. (s.spa.)